Come probabilmente già saprai, ENI è una multinazionale italiana impegnata nel settore del gas e del petrolio in tutte le sue fasi. Dalla estrazione alla lavorazione fino alla distribuzione.
Ma essendo anche quotata in Borsa, è anche un asset molto interessante su cui investire. Ed il modo migliore per farlo è tramite i CFD, poiché, rispetto a diventare un azionista diretto di ENI (cosa tra l’altro tutt’altro che facile), ti permette di operare sulle azioni ENI anche quando esse sono al ribasso.
In questo articolo ti forniamo una guida completa su come comprare azioni ENI, al fine di investire al meglio su di esse tramite il trading CFD. Quindi, vedremo la storia di questo colosso degli idrocarburi, se conviene investire effettivamente sulle azioni ENI e i migliori broker per farlo.
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Eni: Chi è
Chi è ENI? Acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi, è nata nel 1953 inizialmente come ente pubblico sotto la presidenza di Enrico Mattei fino al 1962. Anno della sua morte causa incidente aereo, ma avvolta ancora in un fitto mistero. Si pensa infatti ad un sabotamento dell’aereo su cui volava poiché erano troppe le pressioni intorno alla società.
Pressioni verso le quali Mattei si è sempre opposto.
ENI diventa società per azioni nel 1992 ed è oggi presente in 66 Stati, vantando oltre 32mila dipendenti. Si occupa di:
- petrolio
- gas naturale
- chimica
- chimica verde
- produzione e commercializzazione di energia elettrica e di quella rinnovabile
Nel 2018 risulta essere l’ottavo gruppo petrolifero al Mondo per volume d’affari. Nella classifica Fortune 500, che posiziona le aziende per fatturato, Eni si colloca 113ma.
Tra la seconda metà degli anni ‘90 ed inizio 2000, avviene un importante smembramento di ENI da parte dello Stato in 5 fasi. Mantenendo comunque la Golden share del 30 percento. Inoltre, il Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, ha preservato una serie di poteri decisionali speciali. Per effetto di una legge del 1974.
Nel febbraio 2006 rivela Snamprogetti tramite la controllata Saipem, allargando così il proprio posizionamento nel settore petrolifero.
L’anno seguente arriva un importante accordo di scambio tra ENI e Gazprom, mediante il quale la prima può sviluppare progetti di ricerca ed estrazione di idrocarburi in Siberia. Mentre la seconda può continuare a rifornire gas in Italia.
Nel maggio 2008 ha invece rilevato la società belga Distrigas S.A., la quale commercia gas naturale in Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Lussemburgo. Per poi lanciare un’OPA obbligatoria sulle restanti azioni Distrigas, di fatto completamente acquisita nel marzo 2009. Questa operazione ha allargato la sua posizione nel mercato europeo del gas naturale.
Nel 2012 arriva lo scorporo della Snam, che resta comunque in ambito pubblico essendo finita in gestione della Cassa depositi e prestiti. Che ha anche rilevato le azioni detenute dal Ministero del tesoro.
Nel 2017 ha ceduto le attività Gas&Power retail in Belgio. L’anno seguente si è invece dotata del sofisticatissimo supercalcolatore HPC4, tra i primi 10 al mondo, ma primo se si escludono i governi.
Nel 2017 nasce anche la società ENI Gas e luce, scorporata da ENI.
ENI è quotata alla New York Stock Exchange (NYSE) e al FTSE MIB della Borsa di Milano.
Azioni ENI: riepilogo
❓Chi è ENI? | ENI è una multinazionale italiana impegnata nel settore del gas e del petrolio in tutte le sue fasi. Dalla estrazione alla lavorazione fino alla distribuzione. |
💡 Settore | Energia |
🏢 Sede | Roma |
📊 Quotazione | Borsa di Milano |
👍 Ticker | ENI |
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Migliori broker per comprare azioni ENI
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Azioni Eni: storia
Dopo aver visto le operazioni più recenti di ENI, vediamone le origini e i primi passi.
ENI nacque nel 1953 tramite apposita legge. Prima della sua nascita, la gestione degli idrocarburi in Italia era affidata a AGIP prima, ANIC poi e SNAM dopo. Tutte poi controllate, insieme ad altre società minori, dall’ENI.
L’obiettivo era dunque quello di creare un grande colosso societario nazionale dedito al settore petrolifero e del gas naturale. Che fosse però anche di respiro internazionale, anche perché l’Italia non si mostrava particolarmente ricca in tal senso.
Enrico Mattei fu nominato presidente dell’ENI. Il quale dovette fin da subito combattere contro le resistenze dei privati, che di fatto venivano estromessi da buona parte della gestione dell’idrocarburi in Italia (in primis Confindustria).
Mattei morì misteriosamente nel 1963 in un incidente aereo nei pressi di Bascapé, nei pressi di Pavia. I dubbi sulla sua morte sono sempre stati tanti, in virtù degli interessi politici, mafiosi e delle lobby intorno ad ENI.
A succederlo fu Marcello Boldrini, ma di fatto il vero controllore fu Eugenio Cefis, dirigente con la maggior autorità. In quegli anni, ENI cerco di riequilibrare la propria situazione finanziaria, nonché migliorare i rapporti con gli altri stati che erano avversi alla figura di Mattei. Definiti le “Sette sorelle”.
In questi anni, anche alla luce dei flop in Iran ed Egitto, ENI preferì stipulare contratti di fornitura di petrolio, anziché dedicarsi a ricerca ed estrazione. Inoltre, particolare attenzione fu data al settore chimico, con l’apertura di nuovi stabilimenti.
Investimenti però di fatto ingenti e rischiosi, che garantivano un ritorno solo nel lungo periodo. Inoltre, provocava tensioni con altre società dedite al settore, su tutte la Montedison.
La crisi petrolifera del 1973 colpì ovviamente anche ENI, che finì per la prima volta in perdita. Il suo ruolo fu soprattutto quello di salvare società in difficoltà. Ma negli anni ‘70 arrivarono anche altri allargamenti a livello internazionale, come la realizzazione nel 1974 di gasdotti per l’importazione di metano dai Paesi Bassi e dall’URSS.
Gli anni ‘80 si caratterizzarono per un maggior ingresso dei privati, che rilevarono le società gestite da ENI. Anche per effetto di un maggior peso del Partito socialista italiano in grande ascesa grazie alla figura di Bettino Craxi, che tolse parte del potere gestionale detenuto dalla DC fino alla fine degli anni ‘70.
Tra gli eventi più rilevanti di questo periodo, si ricorda la nascita di ENIMONT nel 1989, anche se l’anno seguente fu ENI ad aggiudicarsi tutte le azioni.
Negli anni ‘90 anche ENI fu coinvolta dalle inchieste di Mani pulite, che portarono tra le altre cose, al disimpegno nel settore chimico.
Nel 1995 arriva lo sbarco sulle borse di Milano e New York, con lo Stato che mantiene la Golden share del 30%.
Gli anni 2000 sono stati segnati soprattutto dalla svolta green della multinazionale. Anche per rispondere alla sempre crescente sensibilità e consapevolezza rispetto all’importanza delle energie rinnovabili, in luogo degli inquinanti petrolio e gas.
Negli ultimi anni, si ricorda:
- 2017: nasce la direzione Eni New Energy
- 2018: viene inaugurato il primo impianto fotovoltaico in Sardegna
- 2019: viene avviata la costruzione del secondo impianto fotovoltaico a Porto Torres
- 2019: viene avviata l’attività di bioraffineria di Gela
- 2020: Eni si riconferma leader per il Carbon Disclosure Project e nella Carbon Traker
Piattaforme per investire in ENI
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Previsioni Azioni ENI
Quali sono le previsioni sulle azioni ENI? Come tutte le compagnie petrolifere, anche ENI ha subito un crollo evidente nel corso del 2020, causa le stranote vicende legate al Covid-19.
Infatti, il titolo sulla Borsa di Milano, ma lo stesso è accaduto sul NYSE, è crollato da 12,76 EUR il 21 marzo a 6,91 EUR il 13 marzo. Praticamente dimezzato nel giro di 3 settimane circa.
Nel corso dell’anno c’è stata poi una ripresa ma anche una nuova caduta. Non riuscendo a sfondare mai la resistenza fissata a 10 EUR. Di fatto neanche avvicinandosi, visto che il massimo toccato è stato di 9,50 EUR.
Il 2021 è iniziato poco sopra i 9 EUR per azione ma regna ancora tanta incertezza legata alla situazione COVID-19 e alla ripresa dell’economia mondiale.
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Comprare azioni Eni conviene?
Il 2021 dovrebbe essere un anno di transizione per l’uscita definitiva dal Covid-19, data anche la lentezza e la disorganizzazione legata ai Vaccini. Visti ormai come unica panacea. Anche se molti dubbi ancora li riguardano, data la velocità con cui sono stati immessi in circolazione.
ENI paga anche lo scotto di una bassa diversificazione dei propri settori di intervento, legati principalmente a petrolio, gas naturale e rinnovabili. Ma il fatto che sta puntando forte su questi ultimi, lascia ben sperare per un futuro roseo della società.
Anche la sua storia, è stata funestata dai troppi gruppi di interesse che l’hanno soggiogata negli anni, avendo vita facile dopo la morte di Mattei (probabilmente avvenuta proprio per questo scopo). Quindi, la commistione tra politica-lobby private-mafie perpetuata nei decenni, ne ha tarpato le ali per creare una multinazionale che competesse davvero alla pari con le altre grandi del mondo.
Puoi comunque investire su ENI andando sia long che short tramite trading CFD, quindi il consiglio è di svolgere sempre attente analisi tecniche e fondamentali.
Comprare azioni Eni: le FAQ
Prima di proseguire con l’articolo cerchiamo di rispondere alle domande più frequenti:
Conviene comprare azioni ENI?
Eni è una multinazionale italiana dedita al settore del petrolio, del gas naturale e delle energie rinnovabili. Negli anni, ha saputo acquisire una posizione importante a livello internazionale, collaborando con altri colossi. Sebbene il principale posizionamento resta nel cuore dell’Europa.
La storia però è stata un po’ travagliata, in relazione alle vicissitudini politiche italiane, spesso reprensibili nel modo di gestire il patrimonio mobiliare ed immobiliare dello stato.
Il fatto che negli ultimi anni stia investendo nelle energie rinnovabili, fa ben sperare in un futuro da protagonista anche con lo sviluppo crescente della green economy.
Come comprare azioni ENI?
Il modo migliore per comprare le azioni ENI è quello di investire col trading online tramite CFD. Acronimo di Contract for difference. I CFD consentono infatti di operare sia long che short.
Tra i vantaggi del trading CFD su Eni, ricordiamo anche le basse commissioni, il fatto che si possa investire sulle azioni in modo indiretto e che si possa sfruttare la Leva finanziaria.
Puoi investire su ENI anche puntando agli ETF che lo contengono, sempre tramite CFD trading.
Quali sono i migliori broker per comprare azioni ENI?
Il trading CFD può essere praticato su broker come eToro o Capital.com. Nonché per i servizi che offrono e per le licenze che vantano.
Conclusioni
Le azioni ENI restano un buon asset per il proprio portafoglio, sebbene come visto, troppe sono le incertezze legate al titolo.
Il fatto che stia puntando sulle rinnovabili potrebbe comunque mitigare un futuro per gas e petrolio difficile, anche perché ENI è molto indietro rispetto ai colossi internazionali.
Meglio dunque puntare al trading CFD che consente operare anche al ribasso utilizzando solamente broker regolamentati.
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