Indice Nikkei

L’indice Nikkei è un buon asset su cui investire? Quali sono le principali modalità di investimento per trarre il meglio da questo asset? Se lo chiede chi ha intravisto nel Nikkei una buona opportunità di guadagnare, al pari degli indici più famosi, magari di provenienza statunitense. In questo guida forniamo alcune informazioni essenziali per fare trading con l’indice Nikkei. Descriveremo la sua composizione, le dinamiche che lo coinvolgono, le peculiarità che lo contraddistinguono.

Parleremo delle modalità di investimento, che sono - è meglio specificarlo fin dall’inizio - di tipo “indiretto”. Forniremo qualche informazione sulla suastoria, in modo che ognuno possa maturare un background utile all’attività analitica. Infine, presenteremo alcuni dei migliori broker per fare trading online con l’indice Nikkei.

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Nikkei: cos'è

Indice Nikkei

Il Nikkei è in realtà il nome gergale con cui è conosciuto l’indice Nikkei 225. In genere si omette la dicitura numerica, che sta a indicare la quantità di titoli azionari inseriti nel paniere, in quanto… Non esistono altri Nikkei.

Il Nikkei, oNikkei 225che dir si voglia, è un indice tutto sommato classico. Sintetizza, dunque, le performance di alcuni titoli azionari. Per la precisione, i titoli più importanti,tra quelli quotati nella borsa di Tokyo. Si tratta, dunque, di azioni che fanno riferimento all’economia giapponese.

Come tutti gli indici, il Nikkei esercita due funzioni. In primo luogo, funge da orientamento per gli investitori e sintetizza le performance del tessuto imprenditoriale nipponico. In secondo luogo, funge esso stesso da asset, ovveroda strumento di investimentoper generare surplus e guadagnare.

Il Nikkei è un indiceprice-weighted. Ovvero, il peso di ciascun titolo azionario dipende dalla sua quotazione. Non è una soluzione frequente, dunque può essere considerato una peculiarità. In genere, si opta per altri parametri (la capitalizzazione su tutti).

L’importanza data al prezzo delle azioni fa del Nikkei un indice utile certo agli analisti, ma soprattutto agli investitori.

Questa caratteristica non deve ingannare. Nonostante il meccanismo di inclusione, il Nikkei si distingue per una spiccata capacità rappresentativa. D’altronde, è uno degli asset più “ricchi”, che comprende il numero maggiore di titoli azionari. Tra i pochi a superarlo, lo S&P 500.

Tipica è anche la distribuzione per settore. Di base, sono presenti tutti (o quasi): dall’alimentare all’hi-tech, dal tessile al petrolifero, dal navale all’estrazione di materie prime, passando per l’edilizia, l’immobiliare, il finanziario, il bancario etc.

IlNikkei è gestito ed elaborato dal Nihon Keizai Shimbun, il più famoso quotidiano finanziario del Giappone.

L’indice è tra i più “rapidi” in assoluto. Infatti, viene aggiornato ogni 15 secondi. Il ricalcolo del paniere segue ritmi più compassati. Infatti, esso vienerevisionato ogni anno.

Nikkei indice: riepilogo

Migliori broker per investire sul Nikkei 225

Prima di proseguire con la guida sull’indice Nikkei vi segnaliamo unelenco di broker regolamentati per fare trading sugli indici di Borsa:

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Storia dell'indice Nikkei

L’indice Nikkei è tra i più antichi. Infatti, ha esordito a fine 1950. E’ stato stato noto come “Nikkei 225”, eccetto che nel periodo tra il 1975 e il 1978, quando ha assunto la denominazione di Nikkei Dow Jones Stock Average.

A dispetto di molti altri indici, non presenta delle varianti, magari basate su criteri diversi di inclusione nel paniere. L’unico indice “collaterale”, se così si può chiamare, è ilNikkei 225 Futures,che però non include i titoli azionari bensì, come suggerisce il nome stesso, i Futures. Per la precisione, è nato nel 1986. Fin da subito è stato inserito nell’Osaka Securities Exchange. Nel 1990, invece, è stato inserito nel Chicago Mercantile Exchange, il famoso CME.

L’indice Nikkei si è sempre caratterizzato per un certoequilibrio. Tuttavia, ha comunque prodotto valori rilevanti nel corso della sua storia, in concomitanza con alcuni eventi specifici. Per esempio, il massimo storico è stato raggiunto il 29 dicembre 1989, poco prima dello scoppio della bolla azionaria giapponese. In quel frangente, l’indice ha segnato 38.957,44 punti, registrando un incremento pari a sei volte rispetto ai valori di dieci anni prima.

Il minimo è invece stato raggiunto il 10 marzo del 2009, all’apice della crisi economica globale. In quell’occasione, l’indice ha segnato 7.054,98 punti, un valore inferiore di oltre l’80% al massimo di 18 anni prima.

L’ultimo decennio del Nikkei è stato caratterizzatoda molti alti e bassi.Il punto minimo è stato raggiunto nel 2011, anno nel quale ha chiuso con 8.455,35. Il massimo decennale è stato invece raggiunto di recente, il 16 febbraio 2021, quando è stata toccata quota 30.467,75 punti. Un bel risultato, considerando il periodo in cui stiamo vivendo.

Non che l’indice non abbia subito i colpi della pandemia. Anzi, allo scoppio della crisi si è reso protagonista di una discesa verticale, portandosi da 23mila e 16mila circa in meno di un mese. Già al termine dell’estate, l’indice aveva recuperato quanto perso.

Conviene investire sul Nikkei?

Investire sul Nikkei è facile da un certo punto di vista e difficile da un altro. E’ facile perché non pone in essere elementi di complessità ulteriori rispetto al trading con gli altri indici. E’ difficile perché si tratta pur sempre di un asset particolare, di natura composita.

In genere, la scelta ètra trading diretto e trading indiretto.Con il primo termine si intende l’acquisto e la vendita di asset reali, allo scopo di generare un surplus. Con il secondo termine si intende l’investimento con i prodotti derivati, che pongono l’asset a livello di sottostante. In quest’ultimo caso, non si possiede realmente l’asset, ma uno strumento che permette di sfruttarne i movimenti di movimenti di prezzo.

Nel caso degli indici, e quindi anche del Nikkei, non si può fare altro che tradare con il metodo indiretto. D’altronde,nonsi può possedere un indice. Si tratta, per l’appunto, di un indicatore non di un bene reale e nemmeno astratto.

Poco male: anche con i prodotti derivati è possibile guadagnare. Anzi, per certi versi sono persino più comodi, rapidi e meno costosi. In genere, le commissioni sono abbordabili.

Per quali prodotti optare? La scelta, se si escludono gli ETF(che rappresentano un capitolo a parte) ètra i Future e i CFD.

I futuresono ufficiali, e infatti vengono commerciati (ed emessi) nei contesti istituzionali, come il già citato CME per esempio. Sono pertanto molto sicuri, benché… In numero ridotto. La trafila per l’approvazione di un Future è molto lunga, e pochi “ce la fanno”. Per lo stesso motivo, le loro commissioni sono sì basse, ma nonmoltobasse.

Discorso diverso, e allo stesso tempo simile,per i CFD, i cosiddetti Contract For Difference.I CFD sono emessi direttamente dai broker, quindi sono Over The Counter. Tuttavia, sono ugualmente sicuri, in quanto i broker vengono comunque regolamentati, a volte severamente, come capita in Europa (la MiFid2 non lascia scampo).

I CFDsono presenti in gran numero e si caratterizzano per un'estrema varietà. Vista la minore presenza di vincoli, sono anchepoco costosi.Le commissioni sonoveramentebasse, e in alcuni casi sono persino azzerati.

Al di là del discorso sulle modalità, è bene ricordare che l’indice Nikkei va trattato alla stregua di qualsiasi altro asset. Dunque, il trader è chiamato a produrre una certa quantità di analisi tecnica e fondamentale. Queste due pratiche vanno di pari passo, sebbene alcuni le pongano in contrapposizione, quasi fossero autoescludenti,

L’analisi tecnica è fondamentale per individuare già nel grafico e nei dati forniti dal grafico un significato ai movimenti del prezzo e stimare quelli futuri.

L’analisi fondamentale è necessaria per riuscire ad anticipare o a comprendere i movimenti stessi, in virtù del legame tra l’asset e gli eventi extra-mercato.

Un altro consiglio fondamentale è quello di non tralasciare nessuna delle buone pratiche del trading: money management e risk management per tenere sotto controllo la propria presenza nel mercato,

Quotazione e grafico indice Nikkei

Controllare e monitorare la quotazione dell’indice Nikkei è fondamentale, se intendete trarre del guadagnano dall’attività di trading. E’ utile anche confrontare il prezzo corrente con il prezzo delle sessioni passate, in modo da individuare pattern e contestualizzare i numeri.

In giro trovate alcuni validi strumenti, certo. Qui sotto, però, trovate un grafico esaustivo e facile da padroneggiare, utile per un approccio rapido all’analisi tecnica.

Come investire sul Nikkei 225 con i CFD?

Investire sul Nikkei 225 con i CFD è facile come investire in qualsiasi altro asset. Facile dal punto di vista tecnico, ovviamente. D’altronde, gli elementi di complessità legati al tradingin generalesono noti e impossibili da ignorare.

Un elemento di difficoltà èscegliere il brokercon cui fare trading. Non che i broker che trattino di CFD scarseggiano, tutt’altro: in circolazione ce ne sono molti. Proprio per questo motivo il trader, magari non molto esperto, può avvertire un po’ di disorientamento e compiere la decisione sbagliata.

Non basta individuare un broker onesto, operazione peraltro semplice in quanto è sufficiente verificare la presenza (e la validità) della licenza. E’ necessario compiere una cernita secondo i criteri dell’ampiezza dell’offerta, della qualità del servizio, dei costi, della reattività dell’assistenza e altro ancora.

Potete tagliare la testa al toro e scegliere uno dei broker che presentiamo qui. Andate sul sicuro: sono tra i migliori in circolazione.

Investire sul Nikkei con eToro

eToro è uno dei broker più famosi in assoluto. La fama è giustificata dalla qualità dei servizi che offre, nonché da un parco titoli molto ampio e vario. Predispone tantissimi CFD, tra cui spicca quello dell’indice Nikkei. Mette a disposizione anche tanti asset reali, principalmente titoli azionari. Il tutto, con un approccio ai costi veramente accomodante:le commissioni sono azzerate, il deposito minimo iniziale è molto basso. Impone comunque degli spread, che sono mediamente bassi e suscettibili delle caratteristiche degli asset.

eToro è conosciuto anche per un servizio rivoluzionario, di sua invenzione: ilCopy Trading. Grazie ad esso, è possibile replicare le mosse di un altro trader a propria scelta. In potenza, si può guadagnare senza fare “nulla”. Ovviamente scegliere il trader adatto impone un’attività analitica a se stante e complessa, ma ciò non toglie nulla all'utilità del servizio.

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Fare trading sul Nikkei con Plus500

Con tutta probabilità,Plus500 è il broker più conosciuto al mondo. La sua specialità sono i CFD, che mette a disposizione in un numero letteralmente fuori scala. Non manca nulla, all’offerta di Plus500. Ovviamente, non manca nemmeno il CFD sull’indice Nikkei.

Plus500 associa a un’offerta “corposa” una qualità impeccabile dei servizi. L’infrastruttura tecnica è all’avanguardia, in grado di accompagnare il trader nella sua attività, mettendolo nelle migliori condizioni per guadagnare.

L’approccio ai costi è accomodante almeno quanto quello di eToro.Le commissioni sono azzerate,sostituite da spread equilibrati e variabili (in base alle caratteristiche dell’asset sottostante).

Sullo sfondo, un’assistenza di qualità, finalmenteutile, disponibile in molte lingue e in tanti canali (tradizionali e non).

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Fare trading sugli indici con OBRinvest

OBRinvest è il broker meno famoso della lista. Infatti, è nato relativamente da poco. Ciononostante si è ritagliato un suo spazio ed è dato in crescita. In quanto broker, fa decisamente il suo mestiere: l’offerta è molto ampia a varia, e comprende anche l’indice Nikkei (sotto forma di CFD ovviamente).

L’approccio ai costi è easy, come si evince dalle commissioni assenti, dalla presenza di spread equilibrati se non addirittura “infimi”. Il deposito minimo iniziale è basso e alla portata di tutti.

Una caratteristica di [OBRinvest poco condivisa dagli altri broker, anche dai migliori, riguarda la didattica. Ora, tutti i broker offrono contenuti didattici. Quelli di OBRInvest, però, hanno un qualcosa in più, si rivolgono ai neofiti come agli esperti, non si pongono come meri tutorial ma anche come un’occasione di arricchimento. Infatti, “parlano” anche delle strategie da attuare e avanzano sempre nuove idee per fare trading.

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Investire sull'indice Nikkei: le domande frequenti

Cerchiamo ora di rispondere alle domande più comuni su questo indice giapponese.

Che cos’è l’indice Nikkei?

Si tratta dell’indice più importante per l’economia del Giappone che rappresenta le aziende quotate alla borsa di Tokyo.

Qual è la differenza con l’indice Nikkei 225?

In realtà sono sinonimi e spesso si fa riferimento all’indice Nikkei 225 per specificare che comprende le 225 aziende più importanti del giappone.

Come fare ad investire sull’indice Nikkei?

E’ possibile investire in Borsa ed in particolare sull’indice Nikkei sfruttando broker legali. Ad esempio con eToro è possibile copiare dai migliori investitori.

Indice Nikkei - Infografica

Conclusioni

Vale la pena fare trading con l’indice Nikkei? Ovviamente, a questa domanda deve rispondere ciascun trader, per se stesso e solo in nome di se stesso. La questione è per definizionesoggettiva.

Alla luce di quanto abbiamo detto, però, non vi sono dubbi:merita di essere preso in considerazione.

E ciò nonostante vincoli all’impiego di una specifica e unica modalità di trading: quellaindiretta. Insomma, l’indice Nikkei, come qualsiasi altro indice impone l’uso di prodotti derivati, CFD o Future che siano.

Per il resto, vi consigliamo di fare pratica con l’asset, prima di integrarlo in pianta stabile nella vostra attività di trading. Come fare? Semplice, attraversoi conti demo, ovvero account che simulano la presenza nel mercato. Tutti i broker che abbiamo presentato, per inciso, forniscono una versione demo dei loro conti.

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