Dividendi: cosa sono e come investire

I dividendi rappresentano una componente fondamentale nell’universo degli investimenti azionari. Per gli investitori, infatti, le cedole costituiscono una fonte di rendimento periodico che si aggiunge ai potenziali guadagni derivanti dall’apprezzamento del prezzo delle azioni.

Tuttavia, per poter effettivamente beneficiare appieno dei dividendi è necessario comprenderne a fondo il funzionamento. Come vengono stabiliti e distribuiti? Qual è l’impatto sui prezzi di mercato? E come si può investire strategicamente per massimizzare i rendimenti delle cedole?

In questa guida completa analizzeremo nel dettaglio il meccanismo dei dividendi azionari, cercando di fare chiarezza sui vari aspetti che è bene conoscere prima di investire sui dividendi.

Esamineremo quindi la definizione e il significato dei dividendi, le modalità di calcolo e di accredito agli azionisti, gli effetti sui prezzi di Borsa, i criteri per valutarne la bontà e le diverse strategie di investimento applicabili.

Cosa sono i dividendi

I dividendi rappresentano una parte degli utili generati da una società che vengono distribuiti ai suoi azionisti. Si tratta di una remunerazione che l’azienda riconosce agli investitori per il capitale di rischio da loro apportato attraverso l’acquisto di azioni.

La decisione sull’ammontare dei dividendi da distribuire viene presa dagli azionisti stessi durante l’assemblea generale annuale, in seguito all’approvazione del bilancio. La quota di utili da destinare a dividendi può variare di anno in anno a seconda dell’andamento economico dell’azienda e della sua politica sui dividendi.

Cosa sono i dividendi

Ogni azionista riceverà un dividendo proporzionale al numero di azioni che possiede. Ad esempio, un investitore che detiene il 2% delle azioni avrà diritto al 2% dell’ammontare totale stabilito per i dividendi.

Il pagamento del dividendo avviene di solito una volta l’anno, in corrispondenza della data di stacco fissata dalla società. Una parte degli utili può però essere trattenuta dall’azienda per essere reinvestita nello sviluppo del business.

I dividendi costituiscono quindi una modalità di remunerazione diretta per gli investitori in azioni. Rappresentano una componente del rendimento complessivo insieme alla crescita del prezzo delle azioni. Un’azienda che eroga dividendi regolari e crescenti nel tempo viene solitamente apprezzata dal mercato.

❓Cosa sonoI dividendi sono una porzione degli utili netti di una società che viene distribuita ai suoi azionisti in proporzione al numero di azioni possedute.
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Come vengono calcolati e distribuiti

Il calcolo dei dividendi non avviene in modo casuale, ma segue procedure precise volte a determinare l’ammontare esatto spettante a ciascun azionista.

Innanzitutto, l’assemblea degli azionisti stabilisce la percentuale di utile netto complessivo da distribuire come dividendo. Tale decisione si basa su diversi fattori, tra cui i risultati societari, i piani di investimento e la politica sui dividendi.

Una volta definito l’utile netto da distribuire, si procede al calcolo del dividendo per azione (DPS). Questo si ottiene semplicemente dividendo l’utile netto da distribuire per il numero totale di azioni emesse dalla società.

Ottenuto il DPS, per sapere l’importo totale di dividendo spettante a ciascun azionista basta moltiplicare il DPS per il numero di azioni possedute da quell’azionista. In questo modo si determina con precisione il dividendo individuale.

L’accredito del dividendo non avviene però nel momento stesso del calcolo, ma solo dopo il passaggio di tre date fondamentali: quella di stacco del dividendo, in cui matura il diritto alla cedola, quella di registrazione, che fa da cut-off per identificare gli aventi diritto, e infine la data di pagamento vero e proprio.

Solo alla data di pagamento il dividendo viene effettivamente riconosciuto agli azionisti tramite accredito, di solito sul conto corrente. È bene quindi conoscere con precisione queste scadenze quando si investe su azioni con dividendi.

Dividend yield

Il dividend yield è un parametro chiave per chi investe sui dividendi, in quanto consente di valutare la convenienza del dividendo in rapporto al prezzo dell’azione.

Ma come si calcola e interpreta correttamente il dividend yield?

Il dividend yield si ottiene semplicemente dividendo l’ammontare del dividendo per azione (DPS) per il prezzo corrente del titolo. Ad esempio, se un’azione quota a 50 euro e distribuisce un DPS pari a 2 euro, il dividend yield è del 4% (2/50).

Ricapitolando, il dividendo di un’azione può essere calcolato con una formula:

Dividend yield (%) = Dividendo (annuale) ÷ Prezzo dell’azione x 100

Più alto è il dividend yield, maggiore appare la convenienza dell’investimento da un punto di vista del rendimento del dividendo. Tuttavia, un dividend yield elevato può anche segnalare che il prezzo del titolo è ribassista, ad esempio perché l’azienda attraversa un momento difficile.

Per interpretare correttamente il dividend yield è bene quindi analizzarne l’andamento nel tempo, confrontandolo con quello del settore di appartenenza e del mercato.

Un dividend yield storicamente elevato e superiore alla media è un elemento positivo, viceversa deve insospettire.

Inoltre, il dividend yield va sempre considerato insieme ad altri indicatori chiave come i multipli di valutazione, i fondamentali aziendali, il trend del dividendo nel tempo e la sostenibilità per l’azienda.

Un investitore prudente dovrebbe diffidare di dividend yield eccessivamente elevati e apparentemente molto convenienti, perché potrebbero rivelarsi insostenibili nel medio periodo. L’obiettivo migliore è quello di identificare società solide che garantiscano dividend yield costanti e crescenti.

Esempio di calcolo di dividendo

Per comprendere in modo semplice e pratico il meccanismo di calcolo dei dividendi, analizziamo un esempio concreto step by step:

  • Partiamo da una società quotata che nell’ultimo bilancio ha realizzato un utile netto pari a 10 milioni di euro. Il numero totale di azioni emesse dalla società è di 1 milione.
  • L’assemblea degli azionisti decide di distribuire come dividendo il 50% dell’utile netto. Quindi l’utile netto da distribuire è di 5 milioni di euro (50% di 10 milioni).
  • Per ottenere il DPS (dividendo per azione) si divide l’utile netto da distribuire per il numero di azioni emesse. In questo caso è 5 milioni / 1 milione di azioni = 5 euro di DPS.
  • Supponiamo che un azionista possieda 10.000 azioni. Per sapere il suo dividendo totale, basta moltiplicare il numero di azioni (10.000) per il DPS (5 euro). Ottiene così un dividendo di 50.000 euro.

Questo è il funzionamento in linea generale.

Come ottenere dividendi

Esistono diverse strade che un investitore può percorrere per ottenere rendimenti da dividendi dai propri investimenti. Analizziamo quali sono le principali.

Azioni da dividendo

La via più diretta per ottenere dividendi è quella di investire in azioni di società che distribuiscono periodicamente cedole ai propri azionisti.

Optando per questa strategia è bene selezionare titoli di aziende solide, che abbiano una lunga storia di dividendi costanti o preferibilmente in crescita. Settori come quelli energetico, finanziario e delle utility sono spesso ricchi di aziende con interessanti politiche sui dividendi.

Oltre a studiare la storia della società, è utile confrontare il dividend yield per capire quanto rendimento offre il dividendo in rapporto al prezzo del titolo. Andranno poi analizzati altri fondamentali per accertare la sostenibilità del dividendo.

Investendo direttamente in azioni da dividendo è possibile costruire un portafoglio diversificato che bilanci aziende operanti in settori e geografie differenti, con l’obiettivo di ottenere flussi di cedole costanti.

ETF a distribuzione

Un’altra opzione è quella di investire in ETF che abbiano una politica di distribuzione dei dividendi incassati sul paniere di titoli sottostante.

Esistono diversi ETF che replicano indici composti da azioni con dividendi elevati e stabili, come ad esempio l’S&P High Yield Dividend Aristocrats o l’Euro Stoxx Select Dividend 30. Questi prodotti consentono di ottenere dividendi diversificando in un solo strumento.

Gli ETF a distribuzione accreditano periodicamente ai sottoscrittori i dividendi accumulati, generando flussi di cedole anche mensili o trimestrali. Attenzione però ai costi di gestione che possono erodere il rendimento.

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Tipologie di dividendi

I dividendi si possono classificare in diverse categorie e tipologie, che è bene conoscere per comprendere meglio le politiche di remunerazione delle società. Vediamo una panoramica delle principali.

  • Dividendi ordinari e straordinari: dividendi ordinari derivano dalla distribuzione regolare degli utili ricorrenti e vengono erogati secondo una periodicità prestabilita (annuale, semestrale etc.). Quelli straordinari invece derivano da operazioni una tantum o eventi eccezionali, ad esempio la cessione di un asset, e non hanno periodicità.
  • Dividendi in contanti e in azioni: primi vengono accreditati come denaro contante sul conto dell’azionista, i secondi vengono pagati assegnando nuove azioni aggiuntive. I dividendi in azioni non implicano esborsi per la società.

Broker per investire su azioni ed ETF da dividendo

Per investire su azioni ed ETF che distribuiscono dividendi interessanti è fondamentale appoggiarsi a broker affidabili e con costi contenuti. Vediamo alcune opzioni valide.

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Come funzionano le tasse sui dividendi?

I dividendi distribuiti agli azionisti sono soggetti a tassazione, è quindi importante conoscere il funzionamento del regime fiscale per valutarne correttamente l’impatto. Analizziamo il caso italiano.

In Italia i dividendi sono soggetti a una ritenuta alla fonte a titolo di imposta del 26%. Questa viene direttamente applicata dalla società in sede di accredito del dividendo. Ad esempio, su un dividendo lordo di 100 euro verranno trattenuti 26 euro di tasse e accreditati 74 euro netti.

Tuttavia, per i dividendi qualificati, ovvero quando la partecipazione detenuta è superiore al 20% o al 25% a seconda dei casi, la ritenuta scende al 12,50%. Quindi su un dividendo lordo di 100 euro la tassazione sarà di 12,50 euro, con un accredito netto di 87,50 euro.

Inoltre, i dividendi percepiti nell’ambito del risparmio gestito (fondi o gestioni patrimoniali) scontano un’aliquota agevolata pari al 12,50% invece che al 26%. Anche gli utili distribuiti da fondi o SICAV di diritto estero a soggetti fiscali italiani sono tassati al 12,50%.

Infine, vi è l’esenzione totale dalla ritenuta per i dividendi incassati da fondi pensione ed enti non commerciali.

Come avrete capito, la tassazione dei dividendi in Italia prevede un’aliquota del 26% che si riduce però significativamente per le partecipazioni qualificate e in alcuni veicoli di investimento, fino ad azzerarsi.

È un aspetto da considerare nelle scelte di allocazione per massimizzare il rendimento netto.

Dividendi: le domande più frequenti (FAQ)

Come posso sapere quando una società distribuirà dividendi?

Puoi trovare la data di distribuzione dei dividendi e altre informazioni rilevanti sul sito web della società nella sezione relazioni con gli investitori o su piattaforme finanziarie dedicate. Le date chiave da ricercare sono la data di annuncio, la data ex dividendo e la data di pagamento.

I dividendi sono garantiti una volta che possiedo le azioni?

No, i dividendi non sono garantiti. La società può decidere di tagliare o sospendere i dividendi in qualsiasi momento a causa di variazioni nelle condizioni economiche o cambiamenti nella strategia aziendale.

È meglio reinvestire i dividendi o incassarli?

La scelta di reinvestire o incassare i dividendi dipende dai tuoi obiettivi finanziari. Reinvestire i dividendi può sfruttare l’interesse composto per aumentare il valore del tuo investimento nel tempo, mentre incassarli fornisce un flusso di reddito immediato.

Dividendi: riepilogo


Conclusioni

I dividendi possono essere una componente importante di un portafoglio azionario, offrendo agli investitori un flusso di reddito regolare e una certa stabilità.

Rappresentano infatti una fonte di rendimento ricorrente per gli investitori, che si affianca ai potenziali guadagni derivanti dall’apprezzamento del prezzo delle azioni.

Per poter effettivamente trarre il massimo beneficio dai dividendi è però essenziale comprenderne appieno il funzionamento e le implicazioni.

Abbiamo quindi analizzato in dettaglio il meccanismo di calcolo e distribuzione delle cedole, l’impatto sui prezzi di Borsa, i criteri per valutarne la bontà e le migliori strategie di investimento applicabili.

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