Spread Trading: cos’è e come funziona e come applicarlo

Come funziona lo Spread Trading? E’ una tecnica da prendere in considerazione? Se lo chiedono coloro che stanno approcciando allo Spread Trading e ne hanno intuito l’opportunità. Si tratta di una tecnica dai principi abbastanza basilari ma complicata da mettere in pratica.

E’ dunque d’uopo una guida che permette di acquisire una prima infarinatura, e porre le basi per un utilizzo intensivo dello Spread Trading.

Qui di seguito enunceremo i principi base dello Spread Trading, descriveremo alcuni approcci frequentemente utilizzati dai trader, spiegheremo come tale tecnica si declina in alcuni mercati importanti, come il Forex e le commodity.

Infine, forniremo qualche consiglio sulle migliori piattaforme e sui migliori broker per praticare lo Spread Trading.

Per fare trading in sicurezza è consigliabile utilizzare le piattaforme di trading CFD. Ad esempio si può utilizzare eToro per negoziare su vari asset finanziari grazie a servizi di copy trading e social trading.

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Che cos’è lo Spread Trading

Lo Spread Trading è una tecnica, o per meglio dire un’insieme di tecniche, che permette di generare surplus a partire dalla differenza tra il rendimento di due posizione aperte e chiuse nello stesso periodo di tempo. Il termine “spread” fa riferimento proprio a questa differenza, piuttosto che alle accezioni attualmente più conosciute, come quella macroeconomica (differenza di rendimento tra i titoli di debito pubblico di lunga scadenza tedeschi e gli analoghi italiani).

Parimenti, lo “spread” dello Spread Trading non ha nulla a che vedere con lo spread imposto da alcuni broker, e che può essere definito come la differenza tra il bid e l’ask, ovvero tra il prezzo elaborato dal broker stesso e il prezzo di mercato.

Lo Spread Trading è una tecnica interessante in quanto permette di coniugare quindi gli approcci più prudenziali del risk management con le necessità di rendimento.

Affinché questo proposito si verichi, è necessario che le posizioni aperte in contemporanea siano elaborate a partire da asset correlati tra di loro. La correlazione può essere positiva o negativa, a seconda della strategia che si utilizza. Per comprendere bene questo principio è bene procedere con un esempio pratico.

Cos’è?Insieme di tecniche, che permette di generare surplus a partire dalla differenza tra il rendimento di due posizione aperte e chiuse nello stesso periodo di tempo
✅ CaratteristicheRiduce al minimo i rischi relativi al fallimento dei trader
👍 Come usarlaAprire due posizioni di segno opposto, elaborate a partire da due asset correlati positivamente
👥 Chi può usarlaAdatta a tutti i tipi di trader
🥇Miglior piattaforma regolamentataeToro
🥇Miglior broker con formazioneOBRinvest

Piattaforme per fare trading

Di seguito vi segnaliamo alcune piattaforme per fare trading online:

BROKER
CARATTERISTICHEVANTAGGIRECENSIONE
Funzioni demo
Social tradingRecensioneISCRIVITI
Formazione avanzataCopy TradingRecensioneISCRIVITI
Spread bassiPiattaforma professionaleRecensioneISCRIVITI
Commissioni basseAzioni FrazionateRecensioneISCRIVITI
Deposito minimoServizio CFDRecensioneISCRIVITI
Conti Zero spreadCommissioni basseRecensioneISCRIVITI
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si tratta di siti regolamentati e registrati presso le autorità di controllo.

Esempi di Spread trading

Una classica manovra di Spread Trading vede l’apertura di due posizioni di segno opposto, elaborate a partire da due asset correlati positivamente. Per correlazione positiva si indica la tendenza di due o più asset a muoversi insieme: quando uno si apprezza, si apprezza anche l’altro; quando si svaluta, si svaluta anche l’altro.

Il trader apre una posizione long sul primo asset, che potremmo chiamare A. Allo stesso tempo, apre una posizione short sul secondo asset, che potremmo chiamare B.

@We-trading

Se il trader principale non va a buon fine, ovvero se l’asset A anziché apprezzarsi si svaluta, in condizioni normali al trader non rimarrebbe altro che leccarsi le ferite e accettare la perdita. Tuttavia, grazie allo Spread Trading, e in virtù della posizione short su B, il trader può comunque recuperare qualcosa. D’altronde, se A e B sono correlati positivamente, se A “scende” lo fa anche “B”. In questo caso, la perdita sarà molto bassa, in quanto pari alla differenza tra la perdita della posizione su A e il guadagno della posizione su B.

Cosa succede, invece, se il trade principale va a buon fine, ovviamente se A si apprezza? Ebbene, il trader ovviamente guadagna dalla prima posizione dalla prima posizione e perde dalla seconda. Di nuovo, è pari alla differenza tra i due rendimento, quindi corrisponde alla differenza tra la vincita della posizione su A e la perdita della posizione su B.

In buona sostanza, nella sua forma base, lo Spread Trading ha la funzione di proteggere il trader dalle eventualità più negative, riducendo le perdite al costo di una riduzione dei guadagni. Uno scotto che, vista l’alea imperante nei mercati, molti trader pagano con serenità.

Spread trading: le strategie possibili

Lo Spread trading è una tecnica flessibile. Infatti, funziona anche con le correlazioni negative. Per inciso, una correlazione è negativa quando all’apprezzarsi del primo asset, il secondo si svaluta e viceversa. I due asset vanno di pari passo, ma percorrono direzioni opposte. In questo caso, ovviamente, bisogna agire sui segni delle posizioni.

Se la correlazione è negativa, entrambe le posizioni devono essere o long o short. Solo in questo modo si declina il principio delle differenze di rendimento.

Lo Spread trading è una tecnica interessante non solo nell’ambito del risk management, ma perché consente di operare anche quando il mercato è in trend ribassista.

L’unico difetto, a dire il vero veniale, dello Spread trading è la compatibilità con mercati che rispettano precise caratteristiche. I mercati infatti devono essere caratterizzati:

  • Da asset correlati tra di loro, positivamente o negativamente poco importa.
  • Da una volatilità non eccessiva. Le volatilità estreme, infatti, fanno “saltare” le correlazioni, generando movimenti caotici.
  • Da una suscettibilità non estrema o comunque prevedibile agli eventi esterni. Di nuovo, quando un gruppo di asset dipende troppo dagli eventi esterni (politiche, dichiarazioni, fenomeni economici e sociali) le correlazioni non vengono rispettate.

Spread trading nel Forex

Come si comporta lo Spread trading nel Forex? E’ compatibile con il mercato valutario? La risposta è affermative, sebbene vadano presi in considerazione alcuni elementi e adottati specifici accorgimenti.

Di certo, le valute sono volatili, ma non così volatili. Basti pensare che la coppia euro dollaro negli ultimi anni ha prodotto massimi e minimi non molto distanti tra di loro, e separati tutt’al più da un “quasi normale” 30-40%. Le oscillazioni ci sono, e sono pure frequenti. Tuttavia, raramente sono molto profonde.

Ancora più evidente è la presenza delle correlazioni. Molte coppie di valute sono correlate tra di loro, e lo sono dal punto di vista meramente tecnica, economico e simbolico. Dunque, il terreno è fertile per chi vuole praticare lo Spread trading.

L’unica dinamica che suscita reali preoccupazioni è la suscettibilità rispetto agli eventi esterni. In effetti, le valute sono legate a doppio filo non solo con le economie nazionali, ma anche con i contesti nazionali. Non di rado una decisione politica impatta anche sulle quotazioni delle valute.

La buona notizia è che nella stragrande maggioranza dei casi l’impatto degli eventi esterni è prevedibile, se non in termini di consistenza almeno in termini temporali. Il riferimento è alla serie di appuntamenti macroeconomici che incidono sul Forex. Le decisioni della banca centrale possono anche sconvolgere il mercato, ma il trader per fortuna sa sempre quando vengono prese.

Spread Trading: Commodities e Stagionalità

E per quanto riguarda le commodities? Ebbene in questo caso il discorso si fa più complesso. Se non altro, il mercato è davvero composito, e dominato da asset che spesso hanno poco a che vedere l’uno con l’altro.

Tuttavia, si segnala un certo numero di correlazioni, magari allargando un po’ lo sguardo e l’accezione di commodities. E’ ben assestata, per esempio, la correlazione tra petrolio e oro. Allo stesso modo, è ben certificata la correlazione tra tutte le materie prime energetiche, come il petrolio e il gas. D’altronde, sono influenzati dagli stessi eventi e dai medesimi fenomeni (es. l’attività dell’industria).

Il vero convitato di pietra dello Spread trading applicato alle commodities è la stagionalità. Alcune commodities presentano una forte componente stagionale. Dunque, per un periodo dell’anno sono regolate da alcune correlazioni, mentre in altri presentano correlazioni di diversa natura. Dinamiche, queste, da conoscere e considerare quando si pratica lo Spread Trading.

Come iniziare a fare Spread Trading

A livello teorico, lo Spread trading sembra un gioco da ragazzi. In realtà, per poterlo praticare con efficacia è necessario possedere specifiche skill e conoscenze.

Per esempio, è necessario conoscere molto bene il mercato all’interno del quale si opera, e non soltanto un paio di asset. D’altronde, lo Spread trading non si basa su questo o quell’asset, bensì su coppie di asset. Inutile specificare che questa conoscenza deve riguardare soprattutto le correlazioni. Se si intende stimare con certezza gli effetti dei propri trader, a prescindere dal loro esito, è necessario sapere anche quanto sono forti queste correlazioni.

Il trader è chiamato anche ad adottare una mentalità ben precisa. In realtà, praticare lo Spread trading espone a pressioni psicologiche non indifferenti, in quanto il trader è chiamato a elaborare ordini niente affatto scontati. D’altronde, si tratta di aprire una posizione e, in contemporanea, aprirne un’altra che la sconfessa completamente.

Piattaforme con cui fare Spread trading

Quali piattaforme, anzi quali broker valorizzano appieno la tecnica dello Spread trading? Verrebbe da dire: tutti quelli di qualità. D’altronde, lo Spread trading è una tecnica tutto sommato “normale”, che non trova grandi opposizioni tra gli intermediari. E’ bene, dunque, suggerire alcuni dei broker migliori in generale, e quindi anche per chi vuole praticare un buon Spread trading.

eToro

eToroè uno dei broker più famosi in assoluto. Ha acquisito buona parte della sua fama grazie al Copy Trading, un servizio rivoluzionario che permette letteralmente di copiare i trade di un utente a propria scelta.

In realtà, scegliere l’utente da copiare è un’attività analitica a sè stante, ma ciò non toglie nulla all’utilità del servizio.

Per il resto, eToro esprime un ottimo livello qualitativo. L’infrastruttura tecnica è eccellente, l’offerta è molto ampia e comprende sia asset reali che CFD.

L’approccio ai costi è “easy”, in quanto non si deve rendere alcuna commissione. Queste sono sostituite infatti da spread che nella maggior parte dei casi sono bassi (ma comunque variabili). Il deposito minimo iniziale, poi, è equilibrato e accessibile a tutti.

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Plus500

Plus500è uno dei broker più amati e frequentati. Conta milioni di utenti in giro per il mondo, i feedback sono ovunque prevalentemente positivi.

L’offerta è straordinaria e, benché basata esclusivamente sui CFD, si compone di centinaia e centinaia di asset, afferenti a tutte le principali asset class.

Il deposito minimo iniziale è tra i più bassi del mercato ed è di 100 Euro.

L’assistenza, infine, offre un servizio eccellente, raggiungibile in molti canali e disponibile in molte lingue.

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Capital.com

Capital.com è un broker molto apprezzato. Di base, fornisce tutti gli strumenti necessari (e la qualità idonea) per fare trading in maniera professionalei,

. L’offerta è ampia e variegata, l’infrastruttura tecnica è ben tenuta e comunque di avanguardia. Le commissioni, anche in questo caso, sono pari a zero, rimpiazzate dagli spread.

Capital.com ha dalla sua un elemento sui generis, condiviso da nessun altro broker: presenta un deposito minimo iniziale incredibilmente basso, pari a 10 euro. Insomma, grazie a Capital.com tutti, ma proprio tutti, possono iniziare a fare trading.

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Conclusioni

Lo Spread trading è una tecnica interessante e che può sopperire ad alcune distorsioni strutturali dei mercati, fornendo al trader la necessaria serenità per operare. Come abbiamo visto, però, è tutt’altro che semplice da mettere in pratica. Sono molti i fattori da prendere in considerazione e vi è anche il muscolo più importante, quello della mente, da allenare.

Il consiglio, dunque, è di approcciare a questa tecnica per gradi, con tranquillità e senza pressioni. Come fare? Un’idea è sottoscrivere un conto demo, il quale per sua stessa natura simula l’attività di trading ma senza mettere a repentaglio il capitale. Per inciso, tutti i broker che abbiamo descritto fin qui offrono un conto demo. Dunque, rivolgetevi a loro.

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