Migliori azioni sottovalutate: come trovarle e quali sono (Guida 2024)

Le azioni sottovalutate rappresentano interessanti opportunità d’investimento per chi è in grado di identificarle. Ma come riconoscere i titoli il cui prezzo di mercato è inferiore al loro effettivo valore intrinseco?

Le azioni sottovalutate sono quelle che vengono scambiate ad un prezzo inferiore rispetto al loro valore fondamentale, determinato dalle prospettive di crescita dell’azienda, dai suoi asset e dalla capacità di generare profitti. Investire in titoli sottovalutati può essere molto redditizio nel lungo termine.

Come sfruttare al meglio il potenziale rialzista di queste azioni?

In questa guida, analizzeremo le migliori azioni sottovalutate da comprare, e cercheremo di capire come si fa ad individuarle.

Cosa sono le azioni sottovalutate?

Le azioni sottovalutate, note anche come undervalued stocks in inglese, sono titoli azionari il cui prezzo di mercato risulta inferiore rispetto al loro effettivo valore, determinato analizzando i fondamentali dell’azienda emittente.

Quando si afferma che un’azione è sottovalutata, si intende sostanzialmente che il suo prezzo corrente non riflette appieno il reale potenziale della società e la sua capacità di generare utili e flussi di cassa futuri. Il titolo viene pertanto valutato dal mercato meno di quanto effettivamente “valga” in base alle prospettive di crescita e redditività insite nel business aziendale.

Azioni sottovalutate

Individuare azioni sottovalutate può dunque rivelarsi una buona opportunità di investimento nel medio-lungo termine. L’assunto alla base è che, prima o poi, il prezzo di mercato tenderà a convergere verso il fair value, ovvero un prezzo più aderente al valore intrinseco del titolo. Ciò genera un potenziale di apprezzamento delle quotazioni.

Naturalmente, la determinazione di quando un titolo sia sottovalutato implica un certo grado di soggettività ed è frutto di analisi e valutazioni. Gli investitori utilizzano vari indicatori quantitativi e modelli per stimare il fair value di un’azione, ma si tratta sempre di stime che possono rivelarsi più o meno accurate.

Ad ogni modo, questo approccio è alla base di molte strategie di investimento value o controtrend.

Cos’è il fair value?

Il fair value, traducibile come “valore equo” o “valore intrinseco”, rappresenta il valore teorico di un titolo azionario determinato sulla base di precisi criteri e modelli di analisi fondamentale. Mentre il prezzo di mercato di un’azione è semplicemente il valore al quale il titolo viene negoziato in Borsa, il fair value cerca di stimare un prezzo “corretto” che rifletta il reale potenziale dell’azienda.

Il fair value può essere calcolato con diverse metodologie, che condividono tutte l’obiettivo di considerare le prospettive economico-finanziarie del titolo nel medio-lungo termine. I principali modelli sono:

  • Dividend Discount Model: stima il valore attuale dei futuri dividendi attesi, attualizzandoli a un appropriato tasso di sconto.
  • Discounted Cash Flow: calcola il valore attuale dei flussi di cassa operativi futuri generati dall’azienda.
  • Multipli di mercato: confronta i multipli (P/E, P/B, EV/EBITDA ecc) del titolo con quelli di società comparabili o del settore di riferimento.
  • Net Asset Value: somma il valore stimato delle attività e sottrae le passività.

Confrontando fair value e prezzo di mercato si può dunque determinare se un’azione sia sottovalutata (prezzo inferiore al fair value) o sopravvalutata (prezzo superiore al fair value).

Il fair value non è però un valore statico e va periodicamente ricalcolato e aggiornato sulla base dell’evoluzione dei fondamentali aziendali.

❓Cosa sonoTitoli azionari che, secondo l’analisi di alcuni indicatori finanziari, vengono scambiati a un prezzo inferiore al loro valore intrinseco.
🖥 SettoreVari settori
📊 Esempi azioni undervalueSaipem / PayPal Holdings / STMicroelectronics
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🥇Miglior broker per azioni AIScalable Capital

Come identificare le azioni sottovalutate

Esistono diverse tecniche ed indicatori che gli investitori possono utilizzare per identificare le azioni sottovalutate, ovvero quei titoli il cui prezzo di mercato non rispecchia adeguatamente i fondamentali aziendali.

Uno dei metodi più diffusi è l’analisi dei multipli di Borsa come il P/E (rapporto prezzo/utili), il P/B (prezzo/patrimonio netto), l’EV/EBITDA (enterprise value/margine operativo lordo). Calcolando questi indici per un determinato titolo e confrontandoli con la media del settore, è possibile capire se un’azione sia sottovalutata rispetto.

Ad esempio, un P/E inferiore alla media segnala spesso una sottovalutazione.

Anche il confronto delle performance e dei fondamentali (ricavi, redditività, indebitamento ecc.) con i principali competitor può evidenziare eventuali sbilanciamenti nelle valutazioni dei titoli.

Un altro strumento molto efficace è rappresentato dai modelli di valutazione, come il Dividend Discount Model o il Discounted Cash Flow, che consentono di stimare il fair value di un’azione sulla base delle proiezioni sui flussi di cassa futuri.

Se il prezzo di Borsa risulta significativamente inferiore al fair value, è probabile che il titolo sia sottovalutato.

Infine, la valutazione delle prospettive di crescita dell’azienda permette di capire se il mercato stia penalizzando eccessivamente il titolo. Società con solidi fondamentali e buone potenzialità di espansione, il cui prezzo però langue, sono spesso ottime candidate per investimenti value.

Naturalmente, per identificare con successo i titoli sottovalutati è fondamentale affiancare alla componente quantitativa anche un’attenta analisi qualitativa. Conoscere il business, il management e il posizionamento competitivo dell’azienda fornisce un contesto essenziale per interpretare correttamente i numeri. Solo integrando tutti questi elementi è possibile scovare le migliori opportunità tra le azioni sottovalutate.

Indicatori per individuare titoli sottovalutati

Facciamo un riepilogo allora dei principali indicatori da utilizzare, alla luce di quello che abbiamo spiegato nel paragrafo precedente:

  • P/E ratio: mette in rapporto il prezzo per azione con gli utili per azione. Un basso P/E può segnalare una sottovalutazione del titolo.
  • P/B (Price/Book) ratio: confronta il prezzo di Borsa con il patrimonio netto per azione. Un P/B inferiore a 1 indica spesso sottovalutazione.
  • P/CF ratio: paragona il prezzo dell’azione con i flussi di cassa operativi per azione. Più è basso, maggiore potrebbe essere la convenienza del titolo.
  • Dividend yield: rapporto tra dividendo per azione e prezzo dell’azione. Un alto dividend yield può indicare sottovalutazione.
  • ROE: confronto del ritorno sul capitale investito con la media di settore, per identificare eventuali titoli sottovalutati nonostante l’elevata redditività.
  • EBITDA: l’EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation, and Amortization) rappresenta il reddito operativo di un’azienda prima degli interessi, delle tasse, del deprezzamento e dell’ammortamento. L’EBITDA è un indicatore della redditività di un’azienda e della sua capacità di generare flussi di cassa. Una crescita costante dell’EBITDA indica una solida performance finanziaria e un potenziale di crescita futura. Le aziende con un EBITDA in crescita possono essere sottovalutate dal mercato, poiché il loro prezzo di mercato non riflette appieno il loro potenziale di profittabilità.

Analizzando congiuntamente questi indicatori è possibile scovare interessanti occasioni di investimento tra i titoli sottovalutati.

Azioni americane sottovalutate

Il mercato azionario statunitense offre agli investitori una grande varietà di titoli tra cui scegliere. Utilizzando un’attenta analisi fondamentale è possibile individuare azioni americane sottovalutate, ovvero quei titoli il cui prezzo non riflette appieno le potenzialità dell’azienda.

I principali settori in cui osservare sono tecnologia, finanza, farmaceutico, manifatturiero. Ad esempio, nel tech si possono trovare occasioni interessanti tra i titoli legati ai semiconduttori, con aziende solidi dal punto di vista finanziario ma temporaneamente penalizzate dal mercato.

Anche tra le banche e le assicurazioni americane si celano spesso ottime opportunità di acquisto su titoli sottovalutati, con fondamentali non adeguatamente apprezzati dagli investitori.

Adobe (ADBE)

Adobe (ADBE) è una società americana di software leader mondiale nella fornitura di soluzioni creative, di marketing e di documenti digitali. Fondata nel 1982, Adobe è nota per i suoi prodotti di punta come Photoshop, Illustrator, Acrobat Reader e Adobe Creative Cloud.

Performance finanziaria

Adobe ha registrato una solida performance finanziaria negli ultimi anni. Nel 2022, la società ha registrato un fatturato di 17,61 miliardi di dollari, con un aumento del 13% rispetto all’anno precedente. L’utile netto è stato di 5,3 miliardi di dollari, con un aumento del 14%.

La crescita di Adobe è trainata dalla crescente domanda di software creativo e di marketing basato su cloud. La società ha oltre 27 milioni di abbonati a Creative Cloud e ha registrato una forte crescita nel suo business di marketing digitale.

Valutazione

Al momento della scrittura, il titolo Adobe è scambiato a un rapporto prezzo/utili (P/E) di 45, che è superiore alla media del settore. Tuttavia, il rapporto PEG di Adobe è di 1,2, il che indica che l’azione è sottovalutata rispetto al suo potenziale di crescita.

Inoltre, Adobe ha un solido bilancio con un basso livello di debito e un elevato flusso di cassa libero. La società ha una storia di crescita dei dividendi e attualmente offre un rendimento da dividendi dello 0,5%.

Paypal Holdings (PYPL)

PayPal Holdings (PYPL) è una società americana di tecnologia finanziaria che fornisce una piattaforma di pagamento digitale globale. Fondata nel 1998, PayPal è diventata un leader nel settore dei pagamenti online, con oltre 429 milioni di account attivi in tutto il mondo.

Performance finanziaria

PayPal ha registrato una solida performance finanziaria negli ultimi anni. Nel 2022, la società ha registrato un fatturato di 27,5 miliardi di dollari, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. L’utile netto è stato di 4,2 miliardi di dollari, con un aumento del 10%.

La crescita di PayPal è trainata dalla crescente adozione dei pagamenti digitali e dall’aumento dell’e-commerce. La società ha registrato una forte crescita nel suo business di pagamenti peer-to-peer e ha ampliato la sua presenza in nuovi mercati.

Valutazione

Al momento della scrittura, il titolo PayPal è scambiato a un rapporto prezzo/utili (P/E) di 16, che è inferiore alla media del settore. Il rapporto PEG di PayPal è di 1,0, il che indica che l’azione è valutata in modo equo rispetto al suo potenziale di crescita.

Inoltre, PayPal ha un solido bilancio con un basso livello di debito e un elevato flusso di cassa libero. La società ha una storia di crescita dei dividendi e attualmente offre un rendimento da dividendi dello 0,5%.

STMicroelectronics (STM)

STMicroelectronics (STM) è una societài semiconduttori leader mondiale nella fornitura di chip per una vasta gamma di applicazioni, tra cui automotive, industriale, consumer e healthcare.

Fondata nel 1987 dalla fusione di SGS Microelettronica e Thomson Semiconducteurs, STM è oggi una delle più grandi aziende di semiconduttori al mondo, con oltre 46.000 dipendenti e stabilimenti di produzione in Europa, Asia e Nord America.

Performance finanziaria

STMicroelectronics ha registrato una solida performance finanziaria negli ultimi anni. Nel 2022, la società ha registrato un fatturato di 16,1 miliardi di dollari, con un aumento del 26,5% rispetto all’anno precedente. L’utile netto è stato di 3,8 miliardi di dollari, con un aumento del 172%.

La crescita di STM è trainata dalla forte domanda di semiconduttori in tutti i settori, in particolare nell’automotive e nell’industria. La società ha beneficiato anche della carenza globale di chip, che ha portato a prezzi più elevati per i suoi prodotti.

Valutazione

Al momento della scrittura, il titolo STMicroelectronics è scambiato a un rapporto prezzo/utili (P/E) di 8.34, che è inferiore alla media del settore. Il rapporto PEG di STM è di 0,8, il che indica che l’azione è sottovalutata rispetto al suo potenziale di crescita.

Inoltre, STM ha un solido bilancio con un basso livello di debito e un elevato flusso di cassa libero. La società ha una storia di crescita dei dividendi e attualmente offre un rendimento da dividendi dell’1,5%.

Azioni italiane sottovalutate: Borsa italiana

Anche tra i titoli quotati sulla Borsa italiana è possibile scovare interessanti opportunità d’investimento puntando sulle azioni sottovalutate.

In generale, la view degli analisti è che i titoli italiani scontino valutazioni piuttosto contenute, con multipli P/E inferiori rispetto alle medie europee e con ampi divari rispetto al fair value teorico.

Settori da monitorare con attenzione sono quelli bancario, assicurativo e manifatturiero. Ad esempio Unicredit e Intesa Sanpaolo potrebbero beneficiare della normalizzazione delle politiche BCE e della ripresa economica.

Società industriali come Prysmian, sottovalutata con un P/E a 8x, o aziende dinamiche come Saipem, potrebbero offrire buone opportunità di investimento per chi vuole scommettere su titoli italiani dalle valutazioni attraenti.

Saipem (SPM)

Saipem (SPM) è una società italiana leader mondiale nei servizi di ingegneria, di perforazione e di costruzione per l’industria dell’energia e delle infrastrutture. Fondata nel 1956, Saipem opera in oltre 60 paesi e impiega circa 32.000 persone.

Performance finanziaria

Saipem ha registrato una performance finanziaria mista negli ultimi anni. Nel 2022, la società ha registrato un fatturato di 10,2 miliardi di euro, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. L’utile netto è stato di 172 milioni di euro, con un aumento del 17%.

La crescita di Saipem è trainata dalla ripresa del settore energetico e dalla crescente domanda di servizi di ingegneria e di costruzione per le energie rinnovabili. La società ha anche beneficiato della sua strategia di diversificazione in nuovi mercati, come l’infrastruttura e la digitalizzazione.

Valutazione

Al momento della scrittura, il titolo Saipem è scambiato a un rapporto prezzo/utili (P/E) di 10, che è inferiore alla media del settore. Il rapporto PEG di Saipem è di 0,7, il che indica che l’azione è sottovalutata rispetto al suo potenziale di crescita.

Inoltre, Saipem ha un solido bilancio con un basso livello di debito e un elevato flusso di cassa libero.

La società ha una storia di crescita dei dividendi e attualmente offre un rendimento da dividendi del 2,5%.

Nexi (NEXI)

Nexi (NEXI) è una società italiana leader nei pagamenti digitali in Europa. Fondata nel 2017 dalla fusione di ICBPI e CartaSi, Nexi è oggi il principale operatore di servizi di pagamento in Italia, con una quota di mercato del 40%. La società opera in oltre 40 paesi e serve oltre 2,2 milioni di esercizi commerciali e 135 milioni di carte di pagamento.

Performance finanziaria

Nexi ha registrato una solida performance finanziaria negli ultimi anni. Nel 2022, la società ha registrato un fatturato di 4,5 miliardi di euro, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. L’utile netto è stato di 641 milioni di euro, con un aumento del 12%.

La crescita di Nexi è trainata dalla crescente adozione dei pagamenti digitali in Europa e dalla sua strategia di espansione internazionale. La società ha anche beneficiato della pandemia di COVID-19, che ha accelerato la transizione verso i pagamenti contactless.

Valutazione

Al momento della scrittura, il titolo Nexi è scambiato a un rapporto prezzo/utili (P/E) di 25, che è superiore alla media del settore. Il rapporto PEG di Nexi è di 1,2, il che indica che l’azione è valutata in modo equo rispetto al suo potenziale di crescita.

Inoltre, Nexi ha un solido bilancio con un basso livello di debito e un elevato flusso di cassa libero. La società ha una storia di crescita dei dividendi e attualmente offre un rendimento da dividendi dell’1,5%.

Per approfondimenti: Come comprare azioni NEXI.

Eni (ENI)

Eni (ENI) è una società italiana multinazionale attiva nel settore energetico, con sede a Roma. Fondata nel 1953, Eni è oggi una delle più grandi compagnie petrolifere e del gas al mondo, con attività in oltre 70 paesi e oltre 33.000 dipendenti.

Performance finanziaria

Eni ha registrato una solida performance finanziaria negli ultimi anni. Nel 2022, la società ha registrato un fatturato di 132,6 miliardi di euro, con un aumento del 72% rispetto all’anno precedente. L’utile netto è stato di 13,8 miliardi di euro, con un aumento del 250%.

La crescita di Eni è trainata dalla ripresa del settore energetico e dall’aumento dei prezzi del petrolio e del gas. La società ha anche beneficiato della sua strategia di diversificazione in nuove fonti di energia, come le energie rinnovabili e la bioeconomia.

Valutazione

Al momento della scrittura, il titolo Eni è scambiato a un rapporto prezzo/utili (P/E) di 7, che è inferiore alla media del settore. Il rapporto PEG di Eni è di 0,5, il che indica che l’azione è sottovalutata rispetto al suo potenziale di crescita.

Inoltre, Eni ha un solido bilancio con un basso livello di debito e un elevato flusso di cassa libero. La società ha una storia di crescita dei dividendi e attualmente offre un rendimento da dividendi del 3,5%.

Per approfondimenti: Come comprare azioni ENI.

Migliori broker per comprare azioni sottovalutate

Dopo aver identificato le potenziali azioni sottovalutate su cui investire, è importante scegliere un broker che permetta di operare al meglio su questi titoli.

I broker con piattaforma completa e commissioni contenute sono l’ideale per implementare strategie di investimento value. Ad esempio, Directa permette di negoziare sul segmento Borsa Italiana a partire da 1,50€ a transazione, con un’ampia offerta di titoli.

Per chi vuole diversificare anche sui mercati esteri, una valida opzione potrebbe essere eToro, che non prevede commissioni sul trading azionario e consente di investire frazionalmente a partire da 1$ per azione.

Altri intermediari molto utilizzati sono Fineco, con piattaforma evoluta e assistenza di qualità, oppure Scalable Capital, indicato per volumi elevati grazie ai bassi costi per transazione.

Prima di aprire un conto è bene informarsi sulle condizioni economiche, gli strumenti disponibili, l’affidabilità del broker, elemento cruciale quando si investe a medio-lungo termine.

BROKER
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I costi di negoziazione sul mercato azionario italiano partono da un minimo di 1,95€ ad eseguito.

Fineco permette di accedere ai mercati internazionali come il NYSE e il Nasdaq, ampliando le opportunità di investimento anche sulle azioni estere.

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eToro rappresenta una piattaforma ideale per investire in azioni sottovalutate grazie all’accesso commission-free ai principali mercati azionari.

Il broker consente di negoziare CFD su azioni senza pagare commissioni, con spread contenuti a partire da 0.09%.

Si possono acquistare in modo frazionatole azioni di società italiane, europee e statunitensi, così da diversificare al meglio.

eToro offre strumenti evoluti di ricerca, ideali per analizzare i fondamentali delle aziende alla ricerca di potenziali sottovalutazioni.

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Il broker è regolamentato in Europa e nel Regno Unito, elemento che garantisce sicurezza nell’operatività. Complessivamente una soluzione competitiva per investire in azioni sottovalutate.

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Scalable Capital

Scalable Capital si distingue per l’offerta commission-free e la tecnologia evoluta, ideali per implementare strategie di investimento value.

Questo broker consente di negoziare azioni senza pagare commissioni e con spread contenuti e con un costo per eseguito di 1 euro.

Sulla piattaforma sono accessibili oltre 1.500 titoli azionari italiani, europei e statunitensi. Gli strumenti di analisi fondamentale permettono di valutare i multipli e identificare i titoli sottovalutati.

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Azioni sottovalutate: le domande più frequenti (FAQ)

Come posso trovare le azioni sottovalutate?

Esistono diversi modi per trovare le azioni sottovalutate. Puoi utilizzare indicatori finanziari come il rapporto P/E, il rapporto PEG e il rapporto P/B. Puoi anche cercare aziende con una forte performance finanziaria, un elevato potenziale di crescita e una valutazione inferiore alla media del settore.

Quali sono le migliori azioni sottovalutate ora?

Titoli sottovalutati con potenziale sono quelli di società solide ma in settori poco di moda o in crisi congiunturale.

Dove trovare la lista delle azioni sottovalutate?

Su siti specializzati in analisi tecnica e fondamentale, che stilano classifiche di titoli sottovalutati per vari mercati.

Quali sono i rischi di investire in azioni sottovalutate?

Le azioni sottovalutate possono offrire un elevato potenziale di crescita, ma comportano anche alcuni rischi. Le aziende sottovalutate potrebbero non essere in grado di realizzare il loro potenziale di crescita, e il loro prezzo potrebbe rimanere basso o addirittura diminuire. Inoltre, le azioni sottovalutate sono spesso più volatili delle azioni a grande capitalizzazione.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questa guida. Abbiamo visto che investire in azioni sottovalutate può essere un ottimo modo per ottenere rendimenti nel lungo periodo. Non è però un processo automatico, né garantito.

Prima di investire in un’azione sottovalutata, assicurati di comprendere il business dell’azienda, la sua performance finanziaria e il suo potenziale di crescita. Dovresti anche considerare il tuo profilo di rischio e il tuo orizzonte temporale.

Se sei disposto a investire in azioni sottovalutate, potresti ottenere rendimenti significativi nel lungo periodo. Tuttavia, è importante ricordare che gli investimenti azionari comportano sempre un certo grado di rischio.

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