ETF Tracking Error: cos’è e perché è importante per i tuoi investimenti

Il tracking error è un indice fondamentale da tenere in considerazione quando si investe in ETF. Si tratta di una misura che quantifica la deviazione tra il rendimento di un ETF e quello del benchmark di riferimento.

Un basso tracking error indica che l’ETF replica fedelmente l’andamento dell’indice sottostante. Viceversa, un tracking error elevato segnala una performance disallineata. Ma come si calcola con precisione? E perché il tracking error è così importante nella selezione degli ETF?

In questa guida analizzeremo in dettaglio il concetto di ETF tracking error. Vedremo come si calcola tramite apposita formula, come interpretarne il valore e quali fattori lo influenzano.

Scopriremo anche gli utilizzi principali di questo indice nell’analisi degli ETF e il suo ruolo chiave nel confrontare prodotti simili.

Infine, capiremo perché prestare attenzione al tracking error è essenziale per scegliere i migliori ETF in cui investire.

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Cos’è il tracking error di un ETF

Il tracking error di un ETF è l’indice che quantifica la deviazione tra il rendimento dell’ETF stesso e quello del benchmark di riferimento, ovvero l’indice che l’ETF mira a replicare.

ETF Tracking error

Più nel dettaglio, il tracking error misura la volatilità del differenziale di rendimento tra ETF e benchmark in un determinato periodo di tempo. Tanto più il tracking error è basso, tanto più l’ETF è riuscito a replicare fedelmente l’andamento del benchmark.

I migliori ETF hanno solitamente un tracking error molto ridotto, indicando una perfetta aderenza all’indice replicato. Ciò avviene tipicamente per ETF che seguono indici azionari o obbligazionari di grandi dimensioni e alta liquidità, come l’S&P 500.

Al contrario, ETF focalizzati su indici più di nicchia, con titoli meno scambiati, possono avere un tracking error più elevato. Replicare perfettamente benchmark meno liquidi è infatti più complesso.

Come avrai capito, il tracking error riflette il grado di precisione con cui un ETF replica il rendimento del benchmark di riferimento.

Minore è il tracking error, migliore è la replica dell’indice da parte dell’ETF.

Tracking error volatility vs tracking difference

Spesso i termini tracking error e tracking difference vengono utilizzati come sinonimi, ma in realtà indicano concetti leggermente diversi.

Il tracking error misura la volatilità del differenziale di rendimento tra ETF e benchmark, ed è calcolato come deviazione standard di tale differenziale. Rappresenta quindi la variabilità dello scostamento.

La tracking difference invece quantifica in termini assoluti la differenza tra rendimento dell’ETF e rendimento del benchmark in un periodo di tempo definito. È semplicemente la differenza aritmetica tra i due rendimenti.

Mentre il tracking error valuta la consistenza dello scostamento, la tracking difference ne quantifica l’entità effettiva ma non la variabilità.

Ad esempio, se in un anno l’ETF ha reso il 7% e il benchmark l’8%, la tracking difference è -1%. Il tracking error calibra invece l’oscillazione di tale differenza nel periodo considerato.

Cio, il tracking error misura la volatilità dello scostamento tra ETF e benchmark, mentre la tracking difference ne quantifica l’entità in termini assoluti.

Entrambi danno informazioni utili sulla bontà dell’ETF.

Come si calcola il tracking error

Il tracking error si calcola come deviazione standard del differenziale di rendimento tra l’ETF e il suo benchmark di riferimento, in un determinato periodo di tempo.

La formula è:

Tracking error = Deviazione standard (Rendimento ETF – Rendimento Benchmark)

dove:

  • Rendimento ETF = rendimento dell’ETF nel periodo considerato
  • Rendimento Benchmark = rendimento del benchmark nel periodo considerato

In altre parole, si sottrae il rendimento del benchmark da quello dell’ETF per ogni periodo temporale considerato, ottenendo una serie di differenziali.

La deviazione standard di questa serie di differenziali è il tracking error.

I dati necessari per il calcolo sono quindi:

  • Rendimenti periodici dell’ETF nel periodo di analisi (anno, semestre ecc.)
  • Rendimenti periodici del benchmark nello stesso periodo

Applicando la formula è facile ottenere il tracking error in percentuale.

Tanto minore è il risultato, quanto più l’ETF replica fedelmente il benchmark.

Valori positivi e negativi

Il tracking error non può assumere valori negativi, essendo un indice di volatilità calcolato tramite deviazione standard.

Valori attorno allo 0% indicano repliche pressoché perfette del benchmark. Tracking error dell’1-2% sono comunque considerati molto bassi e ottimali.

Man mano che il tracking error cresce, aumenta la deviazione dell’ETF rispetto all’indice replicato. Sopra il 5% indica strategie di gestione attiva da parte dell’ETF per cercare di battere il benchmark.

In sintesi:

  • 0-2%: replica passiva molto buona
  • 2-5%: replica passiva discreta
  • Oltre 5%: gestione attiva più marcata

Il tracking error va sempre interpretato alla luce dell’indice replicato.

Su benchmark meno liquidi anche un 5% può essere accettabile.

Perché il tracking error è importante

Il tracking error è un indice fondamentale per valutare l’efficacia di un ETF nel replicare il rendimento del benchmark.

La maggior parte degli ETF mira a riflettere da vicino l’andamento di un indice di riferimento. Un tracking error ridotto indica che l’ETF ci è riuscito con successo. Viceversa, un tracking error elevato segnala una replica imprecisa dell’indice.

Per un investitore è cruciale che l’ETF scelto generi rendimenti il più possibile in linea con il benchmark. Scegliere un ETF con basso tracking error è il modo migliore per assicurarsi di ottenere l’esposizione desiderata al mercato sottostante.

Analizzare nel tempo il tracking error di un ETF permette di valutarne la stabilità nel replicare l’indice. Eventuali peggioramenti possono segnalare problemi nella gestione. Monitorando l’indice si può dunque tenere sotto controllo l’efficienza dell’ETF.

Confrontare ETF simili

Il tracking error risulta molto utile anche per confrontare ETF che replicano lo stesso indice o indice simili. Ad esempio, se voglio investire nell’S&P 500, posso valutare i tracking error dei vari ETF disponibili e scegliere quello più efficiente.

A parità di altre condizioni come costi e liquidità, un minor tracking error indica una migliore capacità di replica dell’indice. Confrontando l’indice tra più ETF equivalenti posso dunque selezionare il prodotto più preciso nel seguire il benchmark.

Il tracking error permette di misurare in modo oggettivo la bontà della replica tra diversi ETF. Integrato con altri fattori, fornisce un criterio solido per scegliere i migliori ETF tra alternativi simili.

Stimare il rischio

Il tracking error misura indirettamente anche il rischio di un ETF. Un valore elevato implica una gestione attiva che si discosta dal benchmark, con maggiori potenziali deviazioni di rendimento.

Più l’ETF si distanzia dall’indice replicato, minore è la capacità di prevedere con precisione i rendimenti futuri. Il tracking error cattura proprio questa incertezza insita nella deviazione dal benchmark.

Per un investitore che vuole esposizione passiva ai mercati, un basso tracking error è sinonimo di minore rischio. Al contrario, prodotti con alti tracking error comportano rischi superiori di performance impreviste rispetto all’indice di riferimento.

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Fattori che possono influenzare il Tracking Error

Il tracking error di un ETF dipende da numerosi fattori, alcuni legati alle caratteristiche intrinseche dell’ETF, altri all’indice replicato.

Uno dei fattori principali è il TER (Total Expense Ratio), cioè il rapporto tra costi totali di gestione dell’ETF e patrimonio gestito. Maggiori sono i costi di gestione, più si riduce il rendimento netto per l’investitore, causando uno scostamento dal benchmark.

Un altro elemento rilevante è l’ottimizzazione del portafoglio dell’ETF. Gli ETF non replicano gli indici acquistando tutti i titoli componenti nella stessa proporzione, ma ricreando un portafoglio ottimizzato che ne rifletta le caratteristiche principali. Questo processo può generare discreti scostamenti.

Anche la liquidità dell’indice incide sul tracking error. Replicare fedelmente benchmark con titoli scarsamente scambiati è più complesso e può accrescere la deviazione di rendimento. Lo stesso vale per indici con un’alta rotazione delle componenti.

Infine, per gli ETF a gestione attiva il tracking error dipende dall’abilità del gestore di generare extra-rendimenti significativi rispetto al benchmark. Manager meno capaci causano tracking error elevati.

I principali fattori che impattano sul tracking error sono costi di gestione, ottimizzazione del portafoglio, liquidità del benchmark, rotazione dei componenti e skill del gestore.

Minimizzando tali elementi è possibile ridurre l’ETF tracking error.

Quale impatto ha il NAV?

Il NAV (Net Asset Value) può avere un impatto rilevante sul tracking error di un ETF. Il NAV riflette il valore patrimoniale netto dell’ETF, ovvero il valore totale delle attività al netto delle passività.

Generalmente il prezzo di mercato di un ETF tende ad allinearsi al suo NAV nel lungo periodo. Tuttavia nel breve termine possono verificarsi deviazioni, con l’ETF che scambia a premio o a sconto rispetto al NAV.

Queste discrepanze introducono un ulteriore fattore di tracking error. Infatti l’ETF potrebbe replicare perfettamente il rendimento del benchmark, ma il suo prezzo di mercato scostarsi dal NAV e di conseguenza dalla performance teorica dell’indice.

Ad esempio, se l’ETF scambia a sconto rispetto al NAV, il suo prezzo rifletterà rendimenti inferiori rispetto al benchmark anche a parità di gestione. Ciò causa un incremento del tracking error non legato all’efficienza della replica.

Per contenere questo fattore, gli ETF più liquidi e con maggiori volumi scambiati tendono a mostrare uno stretto allineamento tra prezzo di mercato e NAV. Mentre ETF meno scambiati e con minore patrimonio gestito possono presentare ampli disallineamenti.

Esempio di tracking error

Prendiamo ad esempio un ETF che replica l’indice azionario FTSE MIB, il principale benchmark della borsa italiana. Supponiamo di voler calcolare il tracking error dell’ETF sul periodo di un anno, confrontando i rendimenti mensili dell’ETF e dell’indice.

Ipotizziamo i seguenti rendimenti mensili nel periodo considerato:

  • Rendimenti mensili ETF: 1,5%, 2,1%, -0,7%, 0,9%, 1,2%, 0,8%, -1,1%, 3%, 1,4%, 2,3%, 1,6%, 0,5%
  • Rendimenti mensili Benchmark: 1,7%, 2,3%, -0,5%, 1%, 1,2%, 0,9%, -1%, 3,2%, 1,6%, 2,4%, 1,8%, 0,6%

Calcoliamo ora la differenza mensile tra i rendimenti dell’ETF e del benchmark:

  • Differenziali mensili: -0,2%, -0,2%, -0,2%, -0,1%, 0%, -0,1%, -0,1%, -0,2%, -0,2%, -0,1%, -0,2%, -0,1%

Infine, calcoliamo la deviazione standard di questi differenziali mensili. Otteniamo un tracking error dello 0,15%.

Questo tracking error molto contenuto indica un’ottima capacità dell’ETF di replicare l’indice FTSE MIB, con uno scostamento medio mensile di soli 0,15 punti percentuali.

ETF Tracking Error: le domande frequenti

Un Tracking Error elevato è sempre negativo?

Non necessariamente. Un Tracking Error elevato può indicare una gestione attiva che, seppur deviando dal benchmark, potrebbe portare a rendimenti superiori. Tuttavia, comporta anche un rischio maggiore.

Come posso trovare informazioni sul Tracking Error di un ETF?

Puoi trovare il Tracking Error nel prospetto informativo dell’ETF, su siti web finanziari come Morningstar o tramite il tuo broker online.

Esistono ETF con Tracking Error pari a zero?

No, è praticamente impossibile replicare perfettamente un indice. Anche minime differenze nei costi di transazione o nella gestione del portafoglio possono generare un Tracking Error.

Conclusioni

Il tracking error è un indice imprescindibile per valutare la bontà di un ETF. Un valore basso garantisce che l’ETF replichi fedelmente il benchmark, offrendo i rendimenti attesi.

Viceversa, un tracking error elevato indica deviazioni significative dall’indice di riferimento. Calcolarlo tramite apposita formula è semplice, e permette di stimare rischi e confrontare in modo oggettivo ETF simili.

Per scegliere i migliori ETF in cui investire, analizzare il tracking error è fondamentale.

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