Indice FTSE MIB: cos’è e come fare trading nel 2023

L’indice FTSE MIB è uno degli indici azionari più importanti d’Europa. Come sicuramente saprete, è l’indice di riferimento per l’azionario italiano. Per molti trader è un formidabile punto di riferimento, e a tal proposito svolge il ruolo per cui è stato inventato.

Per altri, invece,è un vero e proprio asset, uno strumento con cui fare trading e guadagnare. Ovviamente, essendo un indice, è attraversato da dinamiche parzialmente diverse rispetto a quelle dei “normali “asset, soprattutto per quanto concerne le modalità di investimento.

In questa forniamo un’ampia panoramica del FTSE MIB, sia nella veste di indice che nella veste di strumento di trading. Parleremo della sua composizione, dei cambiamenti che sono intercorsi durante i suoi ventotto anni di storia. Analizzeremo l’indice dal punto di vista del trading, individuando alcuni validi motivi per prenderlo in considerazione. Infine, forniremo una panoramica dei migliori broker che permettono di fare trading con l’indice FTSE Mib.

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FTSE MIB: cos’è

FTSE MIB è la forma contratta di Financial Time Stock Exchange Milano Indice di Borsa. Il nome, a metà strada tra l’inglese e l’italiano, rivela una delle tappe fondamentali che l’indice ha percorso. E’ stato infatti creato nel 1992 con il nome di COMIT 20 ma già due anni dopo i suoi diritti sono stati acquistati da Borsa Italiana, che per l’occasione ha sostituito COMIT con l’acronimo italiano MIB30 Dopo alterne vicende, e la fusione della stessa Borsa Italiana con LSE (London Stock Exchange) nel 2009 il nome è stato modificato in FTSE MIB. .

Indice Ftse Mib

Il FTSE MIB, proprio come tutti gli indici azionari, sintetizza le performance di un paniere azionario. Esso comprende le azioni delle 40 aziende italiane che vantano i migliori valori di capitalizzazione, flottante e liquidità. Nel loro complesso, le aziende del FTSE MIB rappresentano i quattro quinti dell’intera capitalizzazione “italiana”.

Il FTSE MIB “varia spesso”. Infatti, la revisione del paniera avviene con una cadenza trimestrale. Per la precisione, nel terzo weekend dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre.

Attualmente, il FTSE MIB comprende le azioni delle seguenti aziende: A2A, Amplifon, Atlantia, Azimut, Banca Generali, Banca Mediolanum, Banco BPM, BPER banca, Buzzi Unicem, Campari, Cnh Industrial, Diasorin, Enel, Eni, Exor, Ferrari, Finecobank, Generali, Hera, Interpump Group, Intesa Sanpaolo, Inwit, Italgas, Leonardo, Mediobanca, Moncler, Nexi, Pirelli & C., Poste Italiane, Prysmian, Recordati, Saipem, Snam, Stellantis, Stmicroelectronics, Telecom Italia, Tenaris, Terna, Unicredit, Unipol.

❓Cos’èFTSE MIB è la forma contratta di Financial Time Stock Exchange Milano Indice di Borsa.
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💻 QuotazioneBorsa di Milano, Piazza Affari
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Migliori broker per investire sul Ftse Mib

Prima di proseguire con la guida sul Ftse Mib vi segnaliamo un elenco di broker autorizzati per negoziare sugli indici di Borsa:

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Storia dell’Indice di Borsa italiana FTSE MIB

La storia dell’indice FTSE MIB non è lunga, essendo uno degli indici più “giovani”, ma è comunque ricca di avvenimenti. Abbiamo fatto già cenno ai primi eventi importanti, il passaggio in Borsa Italiana verificatosi nel 1994 e l’assunzione del nome definitivo nel 2009.

Tuttavia, vanno citate alcune sedute “notevoli”, che tra l’altro testimoniano la volatilità dell’indice. Ecco le sedute positive più importanti.

  • 13 ottobre 2008. Punti a fine seduta: 22.642. Variazione punti: +2.333. Variazione percentuale: +11,49%.
  • 10 maggio 2010. Punti a fine seduta: 20.971. Variazione punti: +2.125. Variazione percentuale: +11,28%.
  • 29 ottobre 2008. Punti a fine seduta: 20.466. Variazione punti: +18.338. Variazione percentuale: +9,87%.
  • 24 marzo 2020. Punti a fine seduta: 16.948. Variazione punti: +1.388. Variazione percentuale: +8,93%.
  • 19 settembre 2008. Punti a fine seduta: 27.877. Variazione punti: +2.213. Variazione percentuale: +8,62%.

Queste, invece, sono le peggiori sedute della storia dell’indice FTSE MIB.

  • 12 marzo 2020. Punti a fine seduta: 15.257. Variazione punti: -3.034,20. Variazione percentuale: -16,92%.
  • 24 giugno 2016. Punti a fine seduta: 15.723. Variazione punti: -2.242,36. Variazione percentuale: -12,48%.
  • 9 marzo 2020. Punti a fine seduta: 18.475,91. Variazione punti: -2.323,98. Variazione percentuale: -11,17%.
  • 6 ottobre 2008. Punti a fine seduta: 23.776. Variazione punti: -2.135. Variazione percentuale: -8,24%.
  • 11 settembre 2001. Punti a fine seduta: 29.106. Variazione punti: -2.458. Variazione percentuale: -7,76%.

Da questo semplice prospetto si possono scorgere alcuni eventi drammaticio dal forte impatto emotivi i quali, agendo primariamente al di fuori delle contrattazioni, le hanno poi orientate in modo radicale.

Per esempio, le performance del 12 marzo 2020 sono il frutto della reazione degli investitori all’instaurazione del primo lockdown in Italia. Mentre il 16 marzo 2020 può essere considerato come un rimbalzo tecnico.

Le performance dell’11 settembre 2001 non richiedono grosse spiegazioni, ma comunque dimostrano la suscettibilità degli indici alle vicende estere, se di rilevanza internazionale.

Urge anche una annotazione storica di tipo “settoriale”. Di base, il FTSE MIB è sempre stato dominato dalle azioni bancarie. A inizio decennio, però, il peso del comparto è andato scemando. Questa dinamica è stata causata dalla crisi dei debiti sovrani, che ha compromesso le performance di banche e istituti finanziari. Nello specifico, il peso è passato dal 30% (periodo precedente al crack di Lehman Brothers) al 18,2% attuale.

Per quanto concerne i massimi e i minimi di sempre, essi sono logicamente inseriti in un intervallo molto ampio. Se consideriamo il periodo dal 2009 ad oggi, ovvero quello in cui il FTSE MIB ha assunto la sua denominazione attuale, il minimo va rintracciato nella seduta del 1° giugno 2012, in concomitanza con la fase più acuta della crisi dei debiti sovrani. Nello specifico, è pari a 12.739,98 punti.

Il massimo è stato toccato il 7 giugno 2021, ed è pari a 25.824,71 punti.

Grafico e Andamento FTSE MIB in tempo reale

Di seguito, trovate un grafico in tempo reale del FTSE MIB. Un grafico facilmente consultabile, che può fungere da punto di partenza per analisi più complesse.

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Trading CFD sul FTSE MIB

Come si fa materialmente trading con l’indice FTSE MIB? Come specificato a inizio articolo, la sua natura di indice porge il fianco ad alcune dinamiche particolari, relativamente alle modalità di trading.

Nello specifico, l’indice FTSE MIB, come qualsiasi altro indice, non può essere tradato in modalità diretta. D’altronde, non stiamo parlando di un asset vero e proprio, di un bene propriamente detto. E’, per l’appunto, un indice che sintetizza il valore di altri asset. In questo caso, le azioni italiane.

Può essere ovviamente tradato in modalità indiretta, fungendo da sottostante per i prodotti derivati. In questo modo, il trader può sfruttare le oscillazioni di valore come se fossero oscillazioni di prezzo.

Esistono numerose tipologie di prodotti derivati. Quella più apprezzata consiste nei Contract For Difference, i cosiddetti CFD.

I CFD sono emessi dai broker, a differenza dei Future, che – pur vantando caratteristiche sostanzialmente identiche – sono emessi da enti istituzionali. Ciò non compromette le garanzie di sicurezza. D’altronde, i broker sono comunque regolamentati, a volta in maniera davverostringente.

I CFD, rispetto agli altri prodotti derivati, Future compresi, spiccano per i costi minimi. Le commissioni sono basse, a volte sono del tutto assenti e sostituite dagli spread. Permettono inoltre di fare trading anche quando il mercato è discendente. Sono rinomati, infine, per la rapidità delle transazioni.

Di seguito presentiamo alcuni broker molto performanti, tra quelli che offrono CFD basati sull’indice FTSE MIB.

eToro

eToro è uno dei broker più conosciuti. Ha conquistato fama eterna con il suo servizio di punta, il rivoluzionario Copy Trading. Esso permette di copiare gli ordini di un utente a propria scelta, e potenzialmente guadagnare senza grossi sforzi. In realtà scegliere l’utente più adatto è un’attività a sé stante, ma ciò non toglie nulla alla portata innovativa del servizio.

Ciò che molti non sanno è che eToro è comunque è un gran bel broker. L’offerta è ampia, e si basa tanto sui CFD quanto sugli asset reali. Le commissioni sono assenti, sostituite da spread bassi e trasparenti. Il deposito minimo iniziale è più che abbordabile. L’infrastruttura tecnica è soddisfacente.

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Plus500

Plus500 è un po’ l’epigono di tutti i broker. Se non altro, è tra quelli con il maggior numero di utenti. D’altronde, mette a disposizione un’offerta straordinaria, che ha pochi eguali. Tra l’altro, concentra i suoi sforzi proprio nei CFD, che sono presenti a centinaia.

Si applicano costi/addebiti in linea con quelli di mercato. Il deposito minimo iniziale è tra i più bassi del mercato. L’infrastruttura tecnica è snella e completa, e comprende molti strumenti analitici. L’assistenza, infine, è di primo livello e a differenza di altri broker non è affatto il classico specchietto per le allodole. Si caratterizza per la geolocalizzazione (è fruibile in molte lingue) e per la pluralità di canali su cui può essere raggiunta.

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Conviene investire sul FTSE MIB?

Dopo questa ampia panoramica, possiamo esplorare l’indice FTSE MIB dal punto di vista dei trader. Ciò significa sostanzialmente rispondere a una domanda: conviene investirci? Ovviamente, ogni trader è chiamato a rispondere per proprio conto. Di certo, esistono dei validi motivi per prenderlo in considerazione.

E’ volatile al punto giusto. Che un indice sia volatile è quasi naturale. D’altronde, riflette le performance di un gruppo di azioni, asset volatili per eccellenza. Che sia moltovolatile, invece, non è scontato, dal momento che si tratta comunque di un indice sintetico, e le oscillazioni di un titolo potrebbero essere compensate dalle oscillazioni di un altro titolo. Da questo punto di vista, il FTSE MIB esprime una situazione abbastanza ideale. E’ volatile abbastanza da porre in essere opportunità di guadagno, ma non così tanto da invalidare qualsiasi attività di analisi.

E’ sufficientemente leggibile.Il FTSE MIB è uno degli indici di Borsa più importanti d’Europa e del mondo. Dunque, è al centro delle analisi e delle ricerche degli esperti. Questo è un punto a favore di chi vuole analizzarlo, ricavare stime e fare trading con cognizione di causa. Inoltre, è composto in maniera equilibrata, dunque riflette le performance dell’economia reale e ne è influenzato secondo dinamiche comprensibili e ben codificate.

E’ ben considerato dai broker. Un effetto collaterale dell’importanza “tecnica” del FTSE MIB riguarda l’offerta predisposta dai broker. In buona sostanza, molti broker offrono l’opportunità di fare trading con il FTSE MIB. Questa è ovviamente una comodità in più per i trader, che sono liberi di scegliere il broker che preferiscono senza il timore di dover rinunciare a questo indice.

Investire sull’indice FTSE MIB: le FAQ

Cos’è l’Indice FTSE MIB?

Acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa. Si tratta dell’indice azionario più importante in Italia, della Borsa di Milano detta anche Piazza Affari.

Conviene investire sull’Indice FTSE MIB?

E’ sicuramente un indice importante da seguire. Investire sugli indici consente sempre di diversificare il rischio esponendosi di meno invece che negoziare sulle singole azioni.

Quali sono i migliori broker per negoziare sull’indice Ftse Mib?

E ‘ possibile utilizzare broker come Plus500 o eToro per negoziare sugli indici di Borsa. Si tratta di piattaforme regolamentate e sicure.

Ftse Mib: riepilogo

Conclusioni

Come abbiamo visto, l’indice FTSE MIB offre alcune opportunità ai trader, benché esprime giocoforza rigidità in termini di modalità di trading. Ciò non significa, però, che guadagnare con questo indice sia un gioco da ragazzi. Tutt’altro: le dinamiche che muovono il prezzo, anzi il suo valore, sono parzialmente diverse da quelle delle altre asset class. D’altronde, stiamo parlando di un indice “sintetico”, che rappresenta più asset.

Il consiglio, dunque, è di approfondire la “conoscenza” con l’indice FTSE MIB. E’ possibile farlo senza rischiare alcunché. Basta sottoscrivere un account demo presso i broker che abbiamo appena descritto (tutti mettono a disposizione questa possibilità). Gli account demo permettono di simulare le operazioni di mercato senza spendere alcunché. Un ottimo strumento per fare pratica, insomma, con un asset in particolare – come in questo caso – con il trading in generale e con lo stesso broker.

Per iniziare a fare trading online in modo efficace, è importante acquisire esperienza con un buon conto demo. Qui di seguito vi presentiamo i link ufficiali delle migliori piattaforme di trading che offrono conti demo gratuiti e illimitati:

Tutte le piattaforme sono dotate di licenza e regolarmente autorizzate.

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