Il cross USD-JPY consolida i guadagni delle ultime sedute, dopo essere rimbalzato con una certa forza dai minimi degli ultimi due mesi in area 104.
Mentre scriviamo, il rapporto di cambio tra il biglietto verde e la divisa nipponica scambia in area 105,50, mettendo nel mirino la soglia psicologica e tecnica di brevissimo identificata da quota 106.
Il ritorno dell’avversione al rischio nei mercati azionari, in questo avvio di ottava, potrebbe frenare ulteriormente la forza dello Yen, classica valuta rifugio nei periodi di turbolenza in borsa.
Quella appena iniziata sarà una settimana in cui il principale driver del mercato del Forex sarà rappresentato dal dato sulle Non-Farm Payrolls USA di Settembre, ovvero il saldo delle nuove buste paga nei settori non agricoli.
Intanto negli Stati Uniti si festeggia la buona lettura dell’indice manifatturiero di Settembre elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, salito a 13,6 punti, dagli gli 8 punti di Agosto. Ampiamente battute le attese degli analisti che stimavano un valore di 9,5 punti.
Le ultime indicazioni macro arrivate dal Giappone hanno mostrato che l’economia del Paese del Sol Levante stenta ancora a riprendersi dopo gli effetti negativi causati dalla pandemia del coronavirus. La stima preliminare dell’indice PMI manifatturiero nipponico di Settembre, elaborata dalla Jibun Bank, ha infatti evidenziato un valore pari a 47,3 punti, sostanzialmente in linea con i valori di Agosto (47,2 punti),ma ancora abbondantemente sotto la soglia dei 50 punti che divide espansione da contrazione.
L’indicatore PMI relativo al settore Servizi, sempre per la stima flash dello scorso mese, si è invece assestato a 45,6punti, in aumento rispetto ai 45 punti della stima finale di Agosto, ma anche in questo caso ancora ben distante dalla soglia dei 50 punti.
L’indice PMI composite (Manifatturiero + Servizi), anch’esso nella lettura preliminare di Settembre, si è portato a 45,5 punti dai 45,2 punti di Agosto.
In frenata l’indicatore che rileva tutte le attività industriali giapponesi, il cosiddetto All Industries Activity, che secondo la stima finale di Luglio, diffusa dal Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria nipponico, ha fatto segnare un aumento dell’1,3%, evidenziando un forte rallentamento dal +6,1% di Giugno.
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Andamento Cross USD-JPY sul Breve-Medio Periodo
Dopo essere piombato sui minimi ad otto settimane, il cambio Dollaro-Yen sta cercando di riportarsi stabilmente sopra gli ex supporti di brevissimo, diventati resistenze, rappresentati dalle medie mobili di riferimento a 10 e 25 giorni (la prima linea dal basso verso l’alto e la linea mediana sul grafico con time-frame giornaliero in alto).
Le suddette EMA si collocano in area 105,35-105,60. Poco più su, a ridosso di quota 106, transita anche la media mobile a 50 giorni (la prima linea dall’alto verso il basso sul grafico).
L’eventuale break-out di EMA 50, se confermato anche nelle sedute successive, potrebbe allentare la pressione ribassista in atto e gettare le basi ad un ritorno verso la forte resistenza di medio periodo che passa in area 107,50. Sopra il livello appena indicato, attesa ulteriore accelerazione al rialzo verso area 109,50-110.
Allarme rosso in caso di violazione dei minimi in area 104, poiché potrebbe attivarsi una nuova gamba al ribasso con target in area 102-101, ovvero sui valori del crollo dello scorso Marzo.
Modello di trading sul cambio Dollaro-Yen – Valido da 1 a 5 giorni
Il modello di trading rialzista prende forma in caso di ritorno sopra quota 105,95 in close oraria e fissa i primi due obiettivi in area 106,35 e 106,60; stop loss in caso di ritorno sotto quota 105,29 in chiusura oraria.
Mantenere o incrementare le posizioni Long in caso di allungo oltre quota 106,60 in chiusura di candela oraria, per cercare di prendere profitto in prima battuta a quota 107,01 e successivamente a quota 107,42; stop loss in caso di ritorno sotto quota 105,95 in close oraria.
Lecito insistere con nuove posizioni rialziste in caso di break-out orario di quota 107,42 per approfittare di possibili allunghi in area 107,83 e 108,48 estesi a quota 109,15; stoppare le operazioni in caso di ritorno sotto quota 106,60 in chiusura oraria.
Consigliata l’apertura di Long sulla debolezza in caso di affondo in area 1,1477 per sfruttare eventuali rimbalzi in primo luogo a quota 1,1504 e in un secondo momento a quota 1,1575 estesi a quota 1,1647; stop loss in caso di discesa sotto quota 1,143 in close giornaliera.
Il modello di trading ribassista, invece, si attiva con chiusura oraria minore di quota 105,29 e prevede i primi due target price in area 105,05 e 104,65; stop loss in caso di close oraria sopra quota 109,95.
Mantenere o aumentare l’esposizione ribassista in caso di close orario sotto quota 104,65 per cercare di prendere profitto in primo luogo a quota 104,40 e successivamente a quota 104; stop loss in caso di recupero sopra quota 105,29 in chiusura oraria.
Lecito aprire nuove posizioni corte in caso di rottura oraria di quota 104, per cercare di ricoprirsi in area 103,75 e 103,35, estesa a quota 102,75; stop loss in caso di ritorno sopra quota 104,65 in close oraria.
Suggerita l’apertura di Short speculativi in caso di approdo in area 109,15, per approfittare di eventuali storni in prima battuta a quota 108,48 e successivamente a quota 107,83, estesi a quota 107,01; stop loss in caso di ulteriori strappi al rialzo oltre quota 110 in chiusura di candela daily.